Qui ci sono tutti i 120 professionisti italiani, dalla A di Affini alla Z di Zoccarato. Qui ci sono tutte le 103 elite italiane, dalla A di Affolati alla Z di Zontone. Qui ci sono tutte le corse del calendario internazionale maschile, dalla New Zealand Cycle Classic del 5 gennaio al Tour of Guangxi in Cina del 18 ottobre. Qui ci sono tutte le corse del calendario italiano femminile, dalla Strade Bianche del 5 marzo al Campionato italiano cronosquadre dell’8 ottobre. Qui ci sono tutte le tappe del Giro, del Tour e della Vuelta, le date degli Europei e dei Mondiali. Qui ci sono tutte le squadre WorldTour e Professional, uomini e donne.
E’ il Vademecum 2022 dell’Associazione corridori ciclisti professionisti italiani: 144 pagine, 5mila copie cartacee distribuite gratuitamente alle corse italiane, più la versione digitale disponibile dal sito https://www.accpi.it/vademecum-accpi-2022-ciclismo-italiano/, sulla copertina Elisa Balsamo urlante in maglia azzurra al Mondiale e Sonny Colbrelli infangato in maglia europea alla Roubax, sulla retrocopertina quel “dammi 1,5 metro di vita” simbolo della lotta per la sicurezza stradale di tutti, di chi corre e di chi passeggia, di chi gareggia e di chi viaggia, di chi va in pista e di chi va in città, perché “siamosullastessastrada”.
Il Vademecum 2022 è una fonte di curiosità e scoperte. Che bello apprendere che l’Uci ha sede a Aigle, in Svizzera, in via Ferdi Kubler, quel guerriero che in bicicletta si incitava e si spronava ricordando a se stesso di pedalare spolmonandosi per moglie e figli. Che bello sapere che la Federazione australiana è presieduta da Adam Hansen, quel gregarione che detiene il record di 20 grandi giri consecutivi, dalla Vuelta 2011 al Giro 2018, tutti regolarmente conclusi. Che bello ritrovare Michele Scarponi in una doppia pagina dedicata alla Fondazione a lui intitolata, in cui si ribadisce che “la strada è di tutti a partire dal più fragile”. Che bello rivedere il sorriso di Elisa Longo Borghini, campionessa italiana strada e crono nonché bronzo olimpico nella prova in linea di Tokyo.
E’ un grande album di famiglia, il Vademecum 2022. C’è il canto iridato dell’Italia femminile al Mondiale delle Fiandre 2021, c’è la felicità giovane di Jonathan Milan e Filippo Ganna sul podio del Mondiale di inseguimento individuale, c’è il trionfo stupito di Gaia Tormena campionessa europea e mondiale Eliminator, c’è la gioia contagiosa della Nazionale italiana agli Europei di mountain bike nella staffetta mista. E c’è anche la consapevole forza di gruppo nel motto “We can do it! Together”, insieme ce la possiamo fare, della Marina Romoli Onlus, a due ruote ma anche a quattro.
Lo sapete che la squadra con il maggiore numero di direttori sportivi è il Team Dsm (14 più general manager e direttore generale), che la squadra con il maggiore numero di neoprofessionisti è l’Equipo Kern Pharma (20) e di confermati è la Alpecin-Fenix (29 su 31), che il nome di Manzin (Lorrenzo) non è un errore di stampa (semmai di anagrafe), che Cavagna, Guglielmi e Russo sono francesi e Piccoli è canadese, che i corridori (tra WorldTour e Professional) il cui cognome comincia per Van sono 35? Non solo Van der Poel, Van Aert e Van Poppel, ma anche Van Gestel e Van Keirsbulck, Van Lerberghe e Vandenabeele, Van Asbroeck e Van Melsen... Il Vademecum conferma, insegna, detta.
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