"Phil e io siamo lieti di far sapere a tutti che stiamo aspettando il nostro secondo figlio a settembre": tre anni e mezzo fa, Lizzie Deignan ha dato alla luce la prima figlia della coppia, Orla. Nel 2019, l'ex campionessa del mondo è tornata con successo al ciclismo professionistico, vincendo il Women's Tour e due anni dopo ha fatto la storia vincendo la prima edizione rosa della Parigi-Roubaix, la regina delle classiche. Oggi, Lizzie e suo marito Phil hanno annunciato al mondo che ci sarà un nuovo arrivo nella famiglia Deignan.
"Ovviamente avere un bambino è una grande decisione, ma non è stata difficile per noi. Abbiamo sempre desiderato avere una grande famiglia e penso che sia il momento giusto per avere un altro figlio - ha detto Lizzie -. Orla è pronta per avere un fratellino. È stata una decisione emotiva, ma logica, quella di rendere la nostra famiglia più grande".
E da parte sua la Trek Segafredo si dice entusiasta nell'annunciare che Lizzie prevede di continuare a correre e ha firmato un contratto prolungato per le stagioni 2023 e 2024.
"Sento di avere ancora molto da dare dal punto di vista atletico. Per me, è sempre stato ovvio che, se avessimo avuto un altro bambino, sarei comunque tornata al ciclismo. Non mi sarei mai aspettata di continuare la mia carriera addirittura dopo due gravidanze, ma in realtà ci sono stati così tanti esempi di donne di successo che tornano allo sport, e soprattutto donne non più giovanissinme che tornano allo sport. Non credo che lo stereotipo di atleti che si ritirano a 30 anni sia più valido".
Trek-Segafredo ha ingaggiato Lizzie nel 2018 durante la sua prima gravidanza perché è anche una straordinaria ciclista e una splendida ambasciatrice del ciclismo femminile. Lo stesso vale anche oggi e Lizzie avrà il pieno supporto del Team durante tutta la gravidanza.
"È stata un'esperienza piuttosto emozionante, in realtà. Parlando con Trek e raccontando loro della mia gravidanza, mi hanno dato il loro completo supporto - spiega Lizzie -. L'ho detto per la prima volta a Ina, il mio direttore sportivo, e la sua risposta immediata è stata 'È fantastico, congratulazioni!' Significava tanto per me personalmente avere quel supporto. Sono un atleta professionista in una squadra di ciclismo professionistico, ma il supporto è qualcosa di personale e di questo sono incredibilmente grata".
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