Continua la nostra serie di conversazioni coi numerosi neoprofessionisti della Bardiani Csf Faizané: oggi è il turno di Alessio Nieri
La tua storia ormai la sappiamo: inizi a pedalare nel 2018, a 16 anni, in mountain bike. Nel 2019 passi alla strada nella Big Hunter Seanese. Nel 2020 approdi in Mastromarco Sensi Nibali. Un paio di stagioni lì, ed eccoti catapultato ora nel professionismo con la chiamata della Bardiani. Com'è possibile arrivare così in alto in così poco tempo?
«Da quello che ho visto io, consiglio sempre di non voler superare per forza gli scalini. Vedo juniores che vogliono fare i dilettanti e dilettanti che sono praticamente dei professionisti. Così però non puoi migliorarti più dopo. Se invece stai coi piedi un po' più piantati a terra, tutto poi viene di conseguenza.»
Ripercorriamo i tuoi scalini, allora: perché decidi di entrare nel ciclismo, e perché nella MTB?
«Renzo Donati, che seguiva mia sorella quando lei faceva atletica, per anni quando ero ragazzino mi invitò a provare col ciclismo, perché potevo appassionarmi e poteva nascere qualcosa di bello. Prima non avevo voglia, poi piano piano mi sono convinto e ho deciso di correre. Trovare squadra su strada però era difficilissimo: solo più avanti ho capito quando fosse difficile per un team prendere uno juniores che non ha mai corso prima! L'unico modo era iniziare con la mountain bike ed è stata una giusta scelta: ti insegna a guidare bene il mezzo e faticare.»
Come sei riuscito quindi a passare subito da MTB a strada?
«Grazie a Gabriele Balducci, che è un caro amico di famiglia, sono entrato nel team della famiglia Fuochi. Lì feci discretamente bene e sono passato alla Mastromarco con lo stesso Balducci direttore sportivo.»
E alla fine arriva la Bardiani... quando hai ricevuto la chiamata?
«Il primo contatto è stato inaspettato, al termine di un Giro Under 23 nel quale ero al massimo arrivato 7° di tappa, e prima del quale non ero riuscito a correre nemmeno una gara a causa della pandemia. Siamo riusciti a chiudere la trattativa e tutto questo mi ha fatto davvero tanto piacere!»
Il 1 dicembre tu e gli altri neopro italiani avete ricevuto il saluto e i consigli del neo c.t. azzurro Daniele Bennati: cosa ti ha colpito di più?
«Quel giorno ho ricevuto in generale tanti insegnamenti che porto con me, Daniele con la sua grandissima esperienza ci ha suggerito di non vincere per forza ma di convincere, almeno nei primi anni. Dobbiamo crescere e maturare con calma: se ci sono doti e numeri, quelli emergono.»
Da atleta forte in altura, che effetto ti fa poter imparare da un uomo del calibro di Giovanni Visconti?
«Esatto, ho questo grandissimo onore. Abitiamo a mezz'ora di strada, io a Santa Maria a Monte e lui a San Baronto: abbiamo già potuto allenarci insieme diverse volte. Anche solo ricevere consigli da lui è stupendo, se penso che 4 anni fa montavo in bicicletta per la prima volta e lui al massimo lo vedevo in tv.»
Con quali corse inizierà il tuo 2022 da neopro e cosa ti aspetti da questa esperienza in ciclamino?
«Non lo sappiamo per certo, stiamo definendo ancora i programmi e stanno annullando delle corse. Ad adesso, potrei iniziare in Turchia (Tour of Antalya, ndr). Essere in questa squadra è motivo di orgoglio e voglio dimostrare che non si sono sbagliati a credere in me, voglio dare una mano quando c'è bisogno e, se si presenta l'occasione, puntare alla vittoria.»
Corse e corridori preferiti?
«Giro d'Italia, non potrebbe essere altrimenti. Inoltre tengo in particolar modo alla corsa di casa, il Giro di Toscana. Per quanto riguarda i miei modelli, uno su tutti Froome. Poi ovviamente faccio riferimento a Nibali.»
Curiosi di vedere fin dove arriverà la... scalata di Alessio Nieri, gli rivolgiamo il nostro in bocca al lupo!
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