Sia ben chiaro, non c’è nulla di male dire quel che non si è mai stati. È pieno il mondo di pseudo sportivi che ci tediano ogni qual volta li incontriamo sulla nostra strada: «… ah se non mi fossi rotto il crociato tre volte sarei diventato come Baggio. Ma che dico Baggio, Messi e Ronaldo!». E altri ancora: «Se non mi avessero posto davanti ad un aut aut: o prendi queste medicine o è meglio che ti dai all’ippica, io ho preferito lasciar perdere. Ma credetemi: ero forte quanto Pantani. Ma che dico Pantani, Merckx! Ma che dico Merckx, Armstrong!».
È pieno il mondo di essere viventi che decidono di vivere la loro personalissima “second life”, raccontando un’altra verità. Oggi la lista si è arricchita di una nuova narrazione, che non sarà nemmeno l’ultima. «Io, ex commesso, risalgo in bici». È il titolo di un articolo che è comparso ieri mattina sulle pagine di Roma de “Il Messaggero”, a firma Giacomo Rossetti. Il protagonista di questo episodio è degno di un film di Carlo Verdone. Il Manuel Fantoni di “Borotalco”, quello del Cargo battente bandiera liberiana, è Rossano Mauti. Nato il 31 maggio del 1997, ha vestito le maglie del Team Coratti e del Team Capobianchi Cicli Moto Sport, prima di vestire nel 2016 e 2017 la maglia della GM Ovini Continental, senza risultati, e poi dal 2018 al 2020 la casacca della Futura Team Rosini di Franco Chioccioli, uno che in bici se la cavava benino, ma non era chiaramente del livello di Mauti. In ogni caso da esordiente e allievo nessuna vittoria.
Da junior una vittoria nel 2015 a Favale di Civitella del Tronto (Te). Da dilettante qualche piazzamento (nel 2018 un buon 4° posto alla Coppa della Pace, così come il 3° nel Giro del Casentino ad Arezzo. Nel 2019: 3° a Firenze, cronoscalata Firenze-Fiesole; 3° a Gambassi Terme; 4° nella Cirié-Pian della Musa. Nel 2020 2° a San Polo dei Cavalieri, la Mediavale cronosacalata, 6° a Sant’Egidio alla Vibrata. L’anno scorso tesserato per la l’Asd Cicli Rossi - Canottieri Roma.
Quindi, vi chiederete: perché vi parlo di lui? Perché lui ha deciso di raccontarsi e se si fosse limitato a parlare della propria passione per le due ruote, non ci sarebbe stato nulla da dire, ma ora che il 24enne ciclista di Anzio è entrato a far parte del Circolo Canottieri Roma-Cicli Rossi del commissario al ciclismo Andrea Petricca e viene definito dallo stesso Rossetti «come uno dei più talentuosi scalatori del panorama nazionale», per poi aggiungere: «Eppure, ha rischiato concretamente di abbandonare il suo sogno quando il passaggio al professionismo gli venne negato per motivi economici», allora sento l’esigenza di mettere i puntini sulle “i”, perché non trovo questa narrazione né giusta né tantomeno corretta.
La cosa più brutta è che Mauti non si limita a parlare delle sue doti di scalatore, dei suoi piazzamenti – alcuni, non tantissimi -. Non si tira indietro e rilancia: «Già. Ho fatto tutte le categorie giovanili, ma nonostante realizzassi tempi (i tempi, non le vittorie, i tempi…, ndr) importanti non compivo mai il salto nei pro perché tutti i team chiedevano investimenti molto onerosi per farmi correre con loro e la mia famiglia non poteva sostenerli».
Mondo cane, lui era talmente forte che è stato soffocato in culla da team incapaci di riconoscere il talento vero e chiedevano soldi in cambio di una maglia. Tutto svanito per una manciata di euro, mondo cane! Obiettivi per il 2022? chiede sempre Rossetti. «Portare al Circolo Canottieri Roma una delle tre Gran Fondo più prestigiose: Maratona delle Dolomiti, Novecolli o Sportful», spiega sicuro Mauti. Al quale spero abbiano spiegato che, almeno inizialmente, dovrà pagare: l’iscrizione.
foto da Canottieri Roma