Lo sport è salute, quindi che volete di più? Volete i soldi per programmare l’attività? Volete finanziamenti per sviluppare la vostra Federazione? Ma mi faccia il piacere!
Deve pensarla così Sport e Salute, che punta a premiare chi aumenta i propri tesserati – non importa come – e non chi vince medaglie. D’altra parte questa bella invenzione della Spa - azienda pubblica italiana che si occupa dello sviluppo dello sport in Italia e promossa e voluta dal leghista Giorgetti - ha sempre guardato con grande interesse al giuoco delle bocce, con tutto il rispetto per il giuoco e per chi lo giuoca.
Insomma, per Sport e Salute, che si è sostituito al Coni nel distribuire i fondi pubblici allo sport, ora vale più l’algoritmo («aumenta al 30% l’incidenza della pratica sportiva, con il “peso” dei risultati sportivi che passa al 60% ed il rimanente 10% è il valore dato all’efficientamento delle risorse», si legge in una nota, ndr), delle medaglie. Come scrive sul Corriere di oggi Marco Bonarrigo «organizzare tornei di hockey subacqueo in piscina in Italia (esistono) è più redditizio di allenare atleti che vinceranno ori olimpici e mondiali nel ciclismo. Le gare di tiro alle sagome di cinghiale o di cervo (esistono) rendono meglio del ritorno della Nazionale di basket ai Giochi mentre «tap dance» e folk romagnolo vengono gratificati più del nuoto, reduce da una stagione di record e successi».
Dopo una pioggia di medaglie e titoli (97 medaglie), la nostra Federazione si aspettava un adeguato riconoscimento, invece, al pari di altre sue consorelle, sotto l’albero ha trovato meno di quanto si aspettava e meritava. Sport e Salute ha distribuito 288 milioni di euro a 44 Federazioni, creando non poco imbarazzo e malcontento. Oltre 150 mila euro li ha persi il nuoto; nessun aumento per sport invernali e arti marziali. Sorridono atletica leggera e volley (anche loro hanno vinto parecchio) che si sono visti aumentare le provvigioni del 15%. Premiata la scherma che, a Tokyo, ha forse vissuto uno dei momenti più difficili della sua storia. In compenso, la Fidasc (Armi Sportive e da Caccia) che non ha nulla a che fare con le discipline di tiro dei Giochi riceverà il 15% in più per le competizioni di paintball e di tiro alle lepri di cartone. Quattro milioni di euro (+15%) finiranno alla pesca sportiva che gestisce il rugby subacqueo. Quindi, la strada è tracciata: basta velodromi, apriamo piscine! Un bel velodromo sott’acqua e non saremo più con l’acqua alla gola.
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