E’ stata una serata che non ha lesinato emozioni forti quella che ieri al Teatro Accademico di Castelfranco Veneto (Tv) ha segnato il ritorno del “Premio Radicchio d’oro” dopo lo stop forzato a causa dell’emergenza Covid. Ad accendere la kermesse che celebra una delle più rinomate eccellenze dell’agroalimentare italiano, il radicchio di Treviso, è stata la presenza del Campione Olimpico di Tokyo 2020, Marcel Jacobs accolto dalla folta platea con una autentica standing ovation.
“Il radicchio? L’ho sempre mangiato e mi piace tantissimo” ha spiegato Jacobs alla sua prima volta tra le mura di Castelfranco Veneto. “So che qui, come in altre realtà italiane c’è una pista di atletica che ha bisogno di essere rimessa a nuovo. Invito tutti a lavorare perché ciò avvenga al più presto per dare una speranza a tanti giovani italiani e per consentire loro di avvicinarsi al mondo dell’atletica con entusiasmo e con gli strumenti giusti per emergere anche ad alti livelli” ha ricordato Jacobs alle autorità presenti prima di consegnare al suo allenatore, Paolo Camossi, un premio di ringraziamento.
In prima fila, ad applaudire le personalità premiate, insieme al sindaco di Castelfranco Veneto nonché Presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, anche l’assessore della Regione Veneto, Federico Caner e il Vice-Questore di Treviso, Rita Cascella. A riportare il fragore degli applausi nel cuore artistico della città del Giorgione, sotto la piacevole conduzione di Savino Zaba e della madrina della kermesse, Miss Italia 2020 Martina Sambucini, sono stati, in apertura, i premi consegnati agli imprenditori castellani Andrea ed Enrico Aristarco, titolari dell’omonima azienda, e Fabio Fontana, ideatore e sviluppatore della tecnologia Taopatch. A sfilare sul palco, poi, anche Paolo Bruni, Renato Casaro e i volti noti dello spettacolo come Claudio Cecchetto, Roby Facchinetti e Paolo Brinis, direttore di Studio Aperto Mag.
L’edizione della rinascita dell’iniziativa nata nel 1999 da una idea di Egidio Fior, presidente del Consorzio Ristoranti del Radicchio, e di Pietro Gallonetto, ha consegnato il riconoscimento per la sezione cultura/scienze mediche a Giorgio Palù, presidente dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) che, dal palco del Teatro Accademico, ha sottolineato il valore di quanto è stato fatto negli ultimi due anni per combattere la pandemia. L’attenzione agli aspetti sanitari è stata evidenziata anche con il premio DOP alla trevigianità consegnato dal Consorzio Casatella Trevigiana DOP a Francesco Benazzi, importante figura professionale ed istituzionale dell’UlSS2 Marca Trevigiana.
Dopo il premio speciale consegnato da Pietro Gallonetto al giornalista Giorgio Martino, si è tornati a parlare di enogastronomia con gli Chef Graziano Prest e Fabio Pompanin e di sport con i riconoscimenti a Stefano Mei, Presidente FIDAL, a Sonny Colbrelli (premiato da Gaspare e Giancarlo Lucchetta della Euromobil, ndr) Campione Italiano ed Europeo di ciclismo, al Gruppo Sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato, presente con gli olimpici Antonino Pizzolato e Stefano Raimondi e con l’assegnazione della prima edizione del premio Luigi Agnolin ad Alfredo Trentalange, presidente e a Maria Marotta, primo arbitro donna a dirigere una partita di Serie B.
Una grande festa conclusasi nel migliore dei modi con il convivio allestito presso l’Hotel Fior dove gli organizzatori, Egidio Fior e Pietro Gallonetto hanno potuto delineare un bilancio più che positivo: “Dopo due anni difficili, nei quali abbiamo affrontato tante difficoltà, ritrovare l’affetto di tanta gente e la presenza di questi importanti personaggi è stato bellissimo. Ci piace pensare che Radicchio d’oro 2021 sarà ricordato come l’evento che ci ha consentito di voltare pagina e di guardare al futuro con una nuova speranza. Ripartiamo da qui, dalla sinergia di tutti questi campioni che, in diversi ambiti, sono stati punti di riferimento fondamentali per il nostro Paese”.
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