Dario Cataldo, 36 anni che diventeranno 37 fra quattro mesi, ha messo la sesta. Nel senso che da pochi giorni ha firmato per la sesta squadra in carriera, passando dalla Movistar alla Trek Segafredo. Dopo due annate sotto bandiera spagnola, quindi, il corridore abruzzese ha firmato per gli americani, rimasti "orfani" di Vincenzo Nibali nel frattempo riapprodato in Astana.
Abbiamo raggiunto telefonicamente Cataldo, che in passato, oltre alle squadre summenzionate, ha corso anche per Liquigas, QuickStep, Sky e Astana, per farci spiegare dettagli e impressioni "a caldo" del suo trasferimento in Trek Segafredo:
«Con Luca Guercilena siamo in contatto dai tempi in cui correvo in QuickStep. Ogni volta che mi sono dovuto trovare ad affrontare dei rinnovi con altre squadre, mi sentivo sempre con lui perché c'era il desiderio, prima o poi, di tornare a lavorare insieme. Quest'anno si sono combinate diverse situazioni che hanno fatto sì che siamo arrivati a questo accordo. Mi fa molto piacere ritrovare Guercilena e trovare un ragazzo come Giulio Ciccone, mio conterraneo (abruzzese, ndr) e venuto fuori dalla mia stessa "scuola" a livello giovanile: la Pedale Teate, di Chieti. Bello trovarsi ora al lavoro insieme, come un cerchio che si chiude: Ciccone campione emergente, io corridore a fine carriera... una situazione abbastanza romantica!»
Ma questa è solo una piccola parte delle dichiarazioni di Cataldo ai nostri microfoni: di romanticismo, ciclismo giovanile, nuove tendenze del ciclomercato, obiettivi e sensazioni sull'essere un veterano ancora saldamente nel World Tour, oltre a considerazioni su Valverde e altri importanti ex compagni e direttori sportivi, il neoacquisto della Trek Segafredo parlerà lunedì nella nuova puntata del podcast BlaBlaBike.
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