Elia Viviani ha fatto "tutto ciò che era in suo potere" per tornare alla INEOS Grenardiers e ha firmato un accordo triennale che lo porterà fino alla fine del 2024 e alle Olimpiadi di Parigi.
Il veronese, che ha già corso con la squadra britannica dal 2015 al 2017, spiega di aver sempre pensato ad un ritorno: «Dal momento in cui ho lasciato la squadra, avevo in testa che un giorno sarei tornato, ora quel giorno è arrivato e non potrei essere più felice. In questi anni non ho mai perso il contatto con la squadra, con Dave [Brailsford], con Rod [Ellingworth], con i corridori e i tecnici italiani. Sono davvero un buon amico di molti membri del team e in particolare di Dave. Non ho mai perso l'occasione di parlare con lui alle gare di ciclismo, della mia squadra, della mia stagione e di questa squadra. È come tornare in una famiglia, per me».
E ancora: «Nel mio ultimo anno con il team, era il 2017, ho vinto nove gare, tra cui Amburgo e Plouay. Ho anche vinto la mia prima tappa del Giro d'Italia nel mio primo anno nella squadra. Era un obiettivo da sogno per me ed è stato grazie a questa squadra che ho vinto. Mi sento davvero come se potessi ricominciare da quel punto. L'anno prossimo l'obiettivo è vincere quante più gare possibile perché questo è il lavoro di un velocista. Ma posso anche saffiancare i giovani e trasmettere la mia esperienza. Spero di poter essere un esempio da seguire».
Rod Ellingworth, Deputy Team Principal di INEOS Grenadiers, ha dichiarato: «Siamo lieti di poter dare il benvenuto a Elia nel team. Lo apprezziamo come un corridore esperto che può vincere, ma anche come persona. Lui porta così tanto ad ogni gruppo di cui fa parte e speriamo che possa ispirare, guidare ed educare il nostro plotone. Soprattutto, però, Elia è un ciclista e non vediamo l'ora di vederlo vincere con la nostra maglia».
Viviani aggiunge: «Il mio accordo arriva fino a Parigi 2024. Mi sono reso conto di quanto siano importanti le Olimpiadi per me quest'anno e ho il privilegio di essere in una squadra che mi sosterrà. Guardo a quello che Filippo Ganna è stato in grado di fare su strada per la squadra e poi sulla pista di Tokyo. Ricordo anche Rio 2016 come se fosse ieri e come la squadra mi ha aiutato. Ho avuto due anni difficili e le Olimpiadi mi hanno restituito quello che mi mancava: le gambe, la convinzione e la fiducia in me stesso. La mia medaglia di bronzo quest'anno mi ha dato la convinzione di poter tornare di nuovo al mio livello».
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.