Da Trento a Trieste, in linea d’aria, saranno 200 chilometri. A piedi, consultando Google Maps, 268. In bici, secondo Simone Frignani, 638. Frignani vive a Maranello, sinonimo di carrozzerie rosse, motori rampanti e quattro ruote. Invece lui preferisce procedere a due piedi o a due ruote. Viandando, gitando, esplorando, tutte voci del verbo andare, Frignani ha ideato il Cammino di San Benedetto e l’Italia coast to coast, e poi scritto e descritto alcuni dei suoi itinerari: dalla “Guida alla Via degli Dei” alla “Via Romea Germanica”, anche un tratto della “Via Francigena”. Adesso, sempre per Terre di Mezzo, indica la “Rotta a Nord-Est”, da Trento a Trieste in bici, un viaggio di 638 chilometri in 10 tappe, da un minimo di 42,3 della seconda, da Bolzano a Bressanone, a un massimo di 84,2 della quarta, da Dobbiaco a Berg im Drautal.
Il viaggio (Frignani lo definisce anche “avventura” e “esperienza”) sale in Alto Adige, percorre la Val Pusteria, sconfina in Austria, ritorna in Italia da Villach a Tarvisio, si gode il Friuli, tocca il mare a Grado. Due terzi su ciclabile e un terzo su strada, l’80 per cento su asfalto e il 20 su sterrato, la Cima Coppi (il punto più alto) ai 1212 metri di Dobbiaco. Chi ha meno tempo e più esigenze, può sempre concentrarsi sulla pianura friulana e l’Adriatico (da Udine a Trieste in due giorni), sul Trentino e l’Alto Adige (da Trento a Dobbiaco in tre giorni) o dal Tirolo al Friuli (sulle ciclovie della Drava e dell’Alpe Adria in cinque giorni). Insomma: ce n’è.
Sarà anche vero che con Gps e Internet si avrebbe tutto (e comunque il cartaceo non esclude il digitale o l’elettronico), ma “Rotta a Nord-Est” (144 pagine, 15 euro) è una guida come si deve, agile e a suo modo musicale, dove la carta canta, la bici pure, e così cantano anche le gambe, almeno quando sono sciolte e non sentono la catena. Oltre a raccomandare tutto quello che bisogna fare e controllare prima di partire, qui ci sono mappe e altimetrie, informazioni su mezzi pubblici e assistenza bici, indirizzi e telefoni dove dormire, e le indicazioni strada facendo, comprese quelle più culturali che turistiche. Il tempo a disposizione – la lentezza è un privilegio - ci sarebbe.
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.