La crisi del Team Qhubeka è purtroppo una realtà e anche Victor Campenaerts lascia il team sudafricano per otrnare in Belgio: vestirà infatti la maglia della Lotto-Soudal per le prossime tre stagioni.
Il ventinovenne belga aveva corso con la Lotto-Soudal dall'inizio del 2018 fino alla fine del 2019, conquistando il titolo di campione belga ed europeo a cronometro nel 2018 e ottenendo poi il bronzo al Campionati del Mondo. Nell'aprile 2019, era diventato l’uomo più veloce al mondo superando il record mondiale dell'ora stabilito da Bradley Wiggins. Nonostante questi risultati, a Campenaerts venne detto che non c’erano più soldi e che il team non avrebbe prolungato il suo contratto, puntando su Philippe Gilbert e John Degenkolb. Campenaerts, in qualche modo sarebbe potuto rimanere in Lotto, ma il suo salario sarebbe sceso notevolmente: da qui la scelta di passare alla Qhubeka. Ora il cambio di direzione per il team e per il corridore.
«Mi sono davvero innamorato delle Classiche di primavera e voglio continuare su questa strada. Questo significa gareggiare con entusiasmo in modo da ottenere risultati: queste due cose spesso vanno di pari passo perché a volte con l'entusiasmo è possibile creare le condizioni per vincere delle gare. Adesso correrò con molti giovani corridori come Brent Van Moer o Florian Vermeersch, abbiamo molto talento all'interno della squadra e per questo sicuramente possiamo giocare un ruolo importante nel finale delle gare. Ovviamente, ho fatto un passo indietro nelle prove a cronometro, ma ho ancora il mio talento. Voglio trasmettere la mia esperienza ai giovani che hanno intenzione di fare bene nelle corse a tappe. Se noto solo un piccolo margine di miglioramento, non esiterò a condividere la mia esperienza. Inoltre, voglio essere un tutor importante per i giovani, per affinare il loro coraggio in gara. So anche di poter imparare molto all'interno di Lotto Soudal, ad esempio da Philippe Gilbert, che correrà la sua ultima stagione il prossimo anno».
E ancora: «Mi rendo conto che al momento non sono in grado di competere per una vittoria in gare come il Giro della Fiandre, perché non ho ancora quella distanza nelle gambe. Ecco perché l'obiettivo principale dell'allenamento sarà migliorare la mia resistenza. Voglio evolvere da una prova a cronometro di circa un'ora a un corridore in grado di affrontare la distanza delle classiche più grandi. La prossima stagione mi concentrerò quindi principalmente sulle semiclassiche e sulle corse a tappe brevi».
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