La prima maglia gialla potrebbe anche finire sulle spalle di un italiano, quel Filippo Ganna, che se decidesse di presentarsi in Danimarca al via della 109° Grande Boucle 2022, potrebbe sfruttare le sue doti di cronoman lungo i 13 km di Copenaghen. In attesa che un italiano la vesta, una cosa è certa: la prossima maglia gialla è italiana.
Il ciclismo è sempre stata la grande passione per Pietro Rosino Santini, anche se non era velocissimo in sella alla bicicletta, ma veloce a capire quale fosse la strada da seguire sì. «Era il 1952 o giù di lì, avevo dieci anni e vestivo la maglia bianco-grigia della Sforzatica – ci racconta il patron di Santini, che nel’65 fonda il maglificio che porta ancora il suo nome e diretto oggi da Monica e Paola, le sue figlie -. La corsa si disputava al mio paese, Dalmine: arrivai che non c’era nemmeno più lo striscione d’arrivo. Capii subito che con la bicicletta non potevo andare lontano. Seppi poi che al via quel giorno c’erano ragazzini di talento, come Gianni Motta e Felice Gimondi…».
Con la bicicletta non è andato lontano, ma nel ciclismo non ha mai smesso di pedalare. «È la mia casa: qui ho da sempre il mio cuore», dice Santini. «Mi ritengo un uomo super fortunato: perché ho una bellissima famiglia, dei bravissimi collaboratori e poi perché ho fatto della mia passione un lavoro».
Adesso arriva anche il riconoscimento più bello, quella maglia gialla che mancava alla collezione Santini. Dopo 25 anni di partnership con il Giro d’Italia, cinque alla Vuelta, 33 come partner ufficiale dell’Uci (firma la maglia iridata, ndr), ecco “le maillot jaune” della corsa a tappe più importante del pianeta. «Si chiude un cerchio – ci spiega Paola Santini, direttore marketing dell’azienda di Lallio (Bergamo). Questo accordo è per noi il coronamento di un sogno. Dopo aver perso il Giro, non ci siamo persi d’animo e ci siamo messe al lavoro. Io e Monica (amministratore delegato di Santini Cycling Wear, ndr) siamo testarde e non abbiamo mollato. Prima abbiamo siglato l’accordo con la Trek Segafredo, una delle formazioni più importanti del World Tour, poi abbiamo avviato il rapporto con A.S.O. (ente organizzativo del Tour, ndr), nato con la sponsorizzazione de “La Vuelta”, seguita da quella del “Deutschland Tour”. Ora il Tour».
Dopo anni di Nike (ai tempi di Armstrong) e di Le Coq Sportif, il simbolo della più importante corsa a tappe del mondo sarà prodotta per i prossimi cinque anni da un’azienda italiana che realizzerà anche le maglie ufficiali dell’edizione femminile della Grande Boucle che tornerà in calendario proprio il prossimo anno (ultima edizione nel 2009, ndr). «Per me è una soddisfazione enorme - aggiunge Pietro Rossino Santini -. Però adesso c’è da lavorare, come abbiamo sempre fatto. In sella alla bicicletta non ero un granché, però nella vita di tutti i giorni ho imparato a correre e a non mollare mai. Oggi Monica e Paola sono una coppia fantastica: degne di una maglia gialla».
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