Tadej POGACAR. 10 e lode. Ci si domanda ancora se può essere il nuovo Eddy Merckx, se può ripercorrere quello che ha saputo fare il più grande corridore di sempre, ma basta dare un’occhiata ai risultati di questo prodigioso campione per restare basiti a bocca aperta. Tour, Liegi e Lombardia, cose da Merckx, solo che il fuoriclasse fiammingo seppe farlo nel 1971, a 26 anni (lo fece anche l’anno dopo, se è per questo), non a 23, come questo incredibile corridore sloveno, che fa quello che vuole, quando lo vuole, quando punta un appuntamento. Bello anche che Bergamo lo acclami dopo aver battuto un corridore di casa, e lui che risponde, ebbro di gioia. Bello il suo abbraccio con un eterno ragazzo, di soli 89 anni, Ernesto Colnago, che stringe a sé il bimbo e lo ringrazia. Bello Taddeo che lo guarda negli occhi e gli dice: grazie Ernesto. Da Merckx a Pogacar, una storia che continua sulle strade del mondo: che storia.
Fausto MASNADA. 10. Cosa gli vuoi dire se non bravo, bravissimo, forse anche di più. Fa una corsa magistrale, di contenimento e di attacco. Di spada e di fioretto. Di lotta e di governo. Spalla di Alaphilippe e poi attaccante che prova a battere quello là. Perde, ma tra gli applausi scroscianti della sua Bergamo. Taddeo sulle orme di Eddy, Fausto, oggi, sulle orme di Fausto.
Adam YATES. 6. Arriva terzo, ma ha il braccino, la gambina, l’affannino. Lui e tutto il gruppetto degli inseguitori lasciano il peso della corsa sulle spalle di Julian Alaphilippe. Taddeo è là davanti con un vantaggio di 30”, loro dietro che corrono tutti per un piazzamento.
Primoz ROGLIC. 5. Era il favorito numero uno e arriva con una condizione che sembrava di gran lunga superiore a quella degli altri. Nel finale è chiaramente in affanno, sempre attaccato con il Bostik. È spalleggiato da Vingegaard compagno di squadra, che non entra mai in azione, se non quando anche Masnada ormai è andato e si corre solo per il terzo posto. Non è giornata né per Primoz, né per la sua Jumbo. Non è giornata.
Alejandro VALVERDE. 9. A 41 anni suonati, sembra il meno suonato di tutti. Reattivo come pochi, francobolla il campione del mondo da ex campione del mondo. Tutto il resto della brigata, allineati e coperti.
Julian ALAPHILIPPE. 8. Ci prova, in tutti i modi, a rifarsi sotto a Taddeo, poi quando capisce che chi è lì con lui ha un solo fine, quello di inseguirlo, lascia partire Masnada. Loro fanno la loro corsa e la fanno benissimo. Degli altri ho già detto.
David GAUDU. 6. Il 24enne transalpino bello coperto cura Bardet.
Romain BARDET. 6. Il 30enne transalpino bello coperto cura Gaudu.
Michael WOODS. 6,5. Il 34enne canadese dell’Israel bello coperto cura i tre transalpini.
Vincenzo NIBALI. 6,5. È lui ad accendere la miccia quando al traguardo mancano ancora 37 chilometri. Ci prova sul Ganda, ma nel tratto più acido, paga lo sforzo. Chiude 13°, secondo degli italiani. Tant’è.
Lorenzo FORTUNATO. 6. L’uomo dello Zoncolan chiude nel gruppetto di Nibali regolato da Sergio Higuita. Porta a casa un 15° posto, che non è da buttare via.
Remco EVENEPOEL. 4. Si stacca subito, molto prima che si scateni la vera bagarre. Che dire? La strada è lunga.
Mattia BAIS. 6,5. Il 24enne ragazzo trentino della Androni Giocattoli – Sidermec torna all’attacco. Con lui si proiettano Domen Novak (Bahrain - Victorious), Andrea Garosio (Bardiani-CSF-Faizanè), Thomas Champion (Cofidis, Solutions Crédits), Jan Bakelants (Intermarché - Wanty - Gobert Matériaux), Tim Wellens (Lotto Soudal), Chris Hamilton (Team DSM), Victor Campenaerts (Team Qhubeka NextHash), Amanuel Ghebreigzabhier (Trek - Segafredo) e Davide Orrico (Vini Zabù). È la prima fuga di giornata. È la fuga di giornata.
Tim WELLENS. 6,5. Il 30enne belga della Lotto Soudal è il meno lesto dei più veloci ad entrare nella fuga di giornata, con lui quel mastino di Victor Campenaerts (Team Qhubeka NextHash), che non lesina pedalate. Per lui, ormai, ogni corsa è una cronometro da fare tutta d’un fiato con vento in faccia.
L’EQUIPE. 10. Una prima pagina intera, questa mattina, per celebrare le Tour de Lombardie. “Un monument à emballer”, un monumento da incartare. Un ultimo regalo stagionale che vale una stagione, con Evenepoel, Alaphilippe e Roglic nella foto di apertura: 5 per il pronostico.