Il Belgio del ciclismo non è riuscito a vincere la gara regina al Mondiale di casa. Mentre Alaphilippe da solo si dirigeva verso il traguardo, il pubblico terrorizzato da quella velocità, supplicava il francese di rallentare, per cambiare il destino del Mondiale e avere Van Aert o un qualunque altro belga sul gradino più alto del podio.
Così non è stato, Alaphilippe ha vinto il suo secondo titolo e per altri 12 mesi sarà lui a vestire la maglia bianca con l’arcobaleno sul petto. Ma se il Belgio è deluso, a sistemare la questione a suo modo, ci ha pensato Patrick Lefevre, che alla vigilia della corsa ero certo di portare nella sua Deceuninck-Quick Step la maglia iridata. Le possibilità che questo si realizzasse erano diverse, perché il team di Lefevre si è presentato al via della corsa come una delle squadre più rappresentate nelle singole nazionali.
Tutti sanno che a Lefevre non piace perdere e la sua è una delle squadre più forti del World Tour. Le polemiche dei giorni scorsi sono state tante, prima con Evenepoel e poi con Senechal, ma se guardiamo la corsa di ieri, è stata ancora una volta la Deceuninck a dettare legge, con ben cinque corridori nel gruppo di testa finale composto da diciassette uomini. Evidentemente, la squadra di Lefevere ha così lasciato un segno molto importante in questo Mondiale e il risultato è poi arrivato da solo. Ma c’era un Belgio triste, perché non aveva vinto nessuno dei suoi uomini, tutti forti, tutti possibili capitani e un favorito su tutti, ma il risultato non è arrivato e sul Paese è sceso il silenzio. Allora a trovare la giusta soluzione a questi momenti così drammatici, è stato nuovamente Lefevre, che con il sorriso ha ringraziato la nazionale belga per aver fatto vincere la Francia con Julian Alaphilippe, ricordando a tutti che il suo corridore, anche se francese corre per una squadra belga, la più amata e apprezzata in tutto il Paese. Così il numero uno della Deceuninck ha addolcito la pillola ai suoi connazionali, che per i prossimi 12 mesi potranno gioire per avere ancora una volta il Campione del Mondo in una squadra di casa.