La grande impresa di Filippo Ganna nella crono mondiale di ieri non poteva lasciare indifferenzte un grande specialista delle prove contro il tempo come Francesco Moser.
Il campione trentino è stato intervistato dall’Ansa e ha spiegato «Rispetto a me, Ganna ha un fisico diverso: è più grande, ha una massa muscolare più compatta e, forse, a cronometro va pure più forte di come andavo io. Magari su strada ha più difficoltà, visto che pesa più di 80 chili. Può però attaccare, e battere, fra uno o due anni, il record dell'ora. Ha ancora margini di crescita, ma deve sapersi gestire. Può andare più forte di come va adesso».
La storia del record dell’ora ha avuto grandi protagonisti italiani: nel 1935 grazie a Giuseppe Olmo; nel 1942, Fausto Coppi; nel 1956, con Ercole Baldini; nel 1984, per ben due volte in pochi giorni, con Francesco Moser.
«Ci provai a Città del Messico, a oltre 2 mila metri, e fu un successo - Moser - ed è un peccato che oggi quella pista non esista più. Ieri la crono era lunga: hanno pedalato per quasi 50 minuti, dunque non siamo lontani dall'ora. Si può fare. Il record dell'ora è una cronometro, anche se parliamo di una corsa diversa, perché tutto si svolge in pista. Però, Ganna con la pista ci sa fare: ne ha vinti di titoli anche lì. Gli consiglierei di andare a provare il record dell'ora in quota, perché l'ultimo che è riuscito a batterlo (il belga Victor Campenaerts ad aprile 2019, ndr) fece il tentativo sulla pista di Aguascalientes, in Messico, a quasi 2 mila metri d'altezza. E poi per fare il record dell'ora serve una pista scorrevole, non basta solo l'aria rarefatta. Una pista ci sarebbe anche a Bogota, che è anche più alta, ma non favorisce determinate prestazioni. Quando decidono, di sicuro cercheranno il posto migliore».
Ganna però può avere un futuro anche nelle grandi classiche del Nord, in particolare alla Roubaix: «Si, vero: tutti parlano anche della Roubaix e di altre grandi classiche - aggiunge Moser, che la classica delle pietre l'ha vinta tre volte di fila, fra il 1978 e il 1980 -; vediamo quale sarà il suo programma, prima dovrà fare un po' di fondo. Se può diventare un corridore alla Cancellara? Beh, lo svizzero era più stradista, ma era pesante anche lui. Difficile che Filippo possa vincere un grande giro, anche se dipenderà dal percorso. Adesso la tendenza è quella di mettere tante salite nelle corse a tappe; è vero che l'anno scorso vinse sulla Sila, ma una tappa non è un Giro. Comunque Ganna ha un grande futuro e questa è davvero una bella notizia per il ciclismo italiano. Uno come Filippo in questo momento non ce l'ha nessuno».
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