C’è chi ha aderito a un “bike to school”, da casa a scuola in bicicletta. C’è chi ha partecipato a un “bike to work”, da casa al lavoro ancora in bicicletta. C’è chi ha organizzato la presentazione di un libro, o l’allestimento di uno spettacolo, o il programma di un viaggio, sempre in bicicletta. Dal 16 al 22 settembre è la Settimana europea della mobilità, ovviamente in bicicletta. Per ricordare, ribadire, ritrovare. Per rispolverare, rinnovare. Per riprendere.
La Fci, Federazione ciclistica italiana, impegnata nelle competizioni prima agli Europei poi ai Mondiali. La Fiab, Federazione italiana ambiente bicicletta, interessata a tutto il pedalabile, urbano e sociale, turistico e salutistico, educativo e istruttivo. La Francescana, ciclostorica, quattro giorni rotondi, base a Foligno, itinerari umbri ma anche letterari e culturali. Perfino gli StraVaganti, un percorso da Roma ad Arcevia passando per Spello, con artisti – musicisti, giocolieri, teatranti, acrobati, giornalisti – a due ruote umane.
E c’è chi sconfina nel tempo. Come lo spontaneo, istintivo, vulcanico Antonio Libbi, che per sabato 25, dalle 15 alle 16.30, sul lungolago di Bracciano, ha ideato una pedalata flash mob: “Ognuno con la propria bicicletta per far sentire che la mobilità dolce e sostenibile è la più grande opportunità per liberare le strade dagli autosauri”. Lui sa che c’è bisogno di tutti: “Vi aspetto numerosi, invitate i vostri amici, le vostre amiche, le vostre mogli, i vostri mariti a pedalare con me riempiendo la strada di tante allegre biciclette colorate. E facciamo capire alle amministrazioni locali quanto sia importante implementare le piste ciclabili e le ‘bike lane’”. L’appello finale: “Non lasciatami da solo”. La dichiarazione internazionale: “We love biking”.
Sì: amiamo pedalare. Ma anche fra noi amanti pedalatori – troppo spesso – si va avanti sparpagliati, separati se non divisi, ciascuno nel suo club, nella sua società, nel suo circolo, nella sua associazione. Anche su questioni vitali, urgenti, imprescindibili, come la salute e la sicurezza. E pensare che potremmo essere, così trasversali e universali, così appassionati e convinti, così lentamente veloci e follemente coscienti, gli Stati Uniti della bicicletta.
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.