Il ventisetteenne olandese Antwan Tolhoek ha firmato un contratto che lo legherà alla Trek Segafredo per le prossime due stagioni. Il primo amore sportivo di Tolhoek fu il pattinaggio su ghiaccio, un'attività popolare nel suo paese natale e solo nel 2014 ha iniziato a prendere il ciclismo più seriamente, dopo aver pedalato in bicicletta solo per allenarsi.
L’anno successivo è entrato nel vivaio della Rabobank, ha corso come stagista con la Tinkoff-Saxo nell'agosto 2015, dove ha lavorato con l’attuale tecnico della Trek-Segafredo Steven de Jongh.
«Quando lavoravo con la Tinkoff abbiamo visto che Antwan aveva un discreto talento, ma era ancora giovane per passare e poi praticava ciclismo da soli due anni e mezzo. Era troppo inesperto per entrare nel WorldTour, così ho chiamato un amico che lavorava nel team Roompot e lo hanno preso per la stagione successiva. Nel suo primo anno da professionista, Antwan ha conquistato la maglia di leader dei GPM al Tour de Suisse e poi gli è stato offerto un contratto con il Team Lotto NL Jumbo».
E ancora: «Antwan è un ragazzo super educato, in corsa gli piace attaccare, entrare nelle fughe e cercare di scalare posizioni nelle classifiche generali. Ed il profilo di corridore che noi stavamo cercando: nelle tappe di montagna e nelle corse a tappe più brevi, così come nelle classiche delle Ardenne, può svolgere un ruolo importante per noi. Speriamo che possa vincere una delle gare a tappe di una settimana. Nei Grandi Giri, qualunque sia il suo programma, penso che potrebbe svolgere un ruolo simile a quello di Kenny Elissonde alla Vuelta: è davvero uno scalatore di talento».
A sua volta Antwan Tolhoek commenta: «Sono davvero felice di correre per la Trek-Segafredo per i prossimi due anni. Non vedo l'ora di affrontare di nuovo i Grandi Giri e lottare per una vittoria di tappa. Alcuni corrodori esperti hanno già dimostrato di avere la possibilità di andare in fuga e lottare per una vittoria di tappa con questo Team, e questo è il mio sogno. È stata una decisione difficile, quella di lasciare la Jumbo-Visma perché ho pedalto con loro sin dall'inizio della mia carriera professionistica di alto livello, ma quando un team come Trek-Segafredo è venuto e mi ha offerto la possibilità di correre per me stesso in grandi gare e vincere una tappa in un grande giro, allora non ho avuto dubbi sul cogliere questa opportunità».
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