Clement CHAMPOUSSIN. 10. Tra i tanti litiganti il 23enne ragazzo di Nizza, vincitore di un Giro del Friuli due anni fa, coglie l’attimo e una vittoria che può essere l’ideale viatico di qualcosa di molto più grande e importante. In Galizia il “funghetto” della Ag2r Citröen fa sua una gran bella tappa, che lo proietta in cima ai desideri dei francesi come uomo della speranza e della provvidenza.
Primoz ROGLIC. 10. Fa quello che vuole e come vuole. Ha la gamba per poter vincere anche questa frazione, scherza davvero con gli avversari, si concede solo una pausa per vedere chi va dietro a Champoussin che coglie l’attimo, ma lo sloveno è pronto a raccogliere tutto il resto.
Adam YATES. 6,5. Fa il diavolo a quattro, vuole la tappa e la Ineos e Bernal gli danno il via libera. Lui ci mette tutto quello che ha, ma alla fine, con quel rapportone che inacidisce le gambe, la lingua è a penzoloni. E le gambe anche.
Eric MAS. 7. Lo spagnolo pedala bene e ci prova anche, a viso aperto. Non ha molta fortuna, ma la sua Vuelta è chiaramente da applausi.
Miguel Angel LOPEZ. 2. Più che Michelangelo è Caravaggio, non tanto per le linee che traccia, per i colori che usa, per i soggetti che propone, ma per il temperamento al limite del comprensibile. Caravaggio era in ogni caso un talento, un genio assoluto e complesso, ma un genio. Michelangelo Lopez è stato considerato per anni un talento, ma è chiaro che per essere tali, bisogna avere gambe, cuore e testa. Quest’ultima, ogni tanto, fa le bizze. Oggi l’ennesima rappresentazione: rimane in un tratto di falsopiano nel gruppo Bernal, che non si danna l’anima e perde il treno (quello di Roglic, Mas e Yates, per intenderci). Perde per questo la pazienza e si ritira quando al traguardo mancano 57 km dopo crisi di nervi annessa. Interessante sapere se Eusebio Unzue, a fine mese, manterrà la calma al momento di bonificare.
Jack HAIG. 7. L’australiano della Bahrain Victorious fa il suo, a fatica, ma fino alla fine. Un quarto posto di tappa, per salire sul podio: ora è terzo!
Ryan GIBBONS. 8. Il 27enne sudrafricano della Uae Emirates fa una corsa con il vento in faccia, e alla fine è l’ultimo a cedere al ritorno del gruppetto della maglia rosa. Finisce 8° a pochi secondi dal vincitore. Tappa di grande fatica, ma da grandi applausi.
Felix GROSSSCHARTNER. 5. Resta nella rete di Lopez, dietro, con Bernal, che si può permettere di non inseguire e lasciare fare. L’austriaco lascia per strada quasi 7 minuti e adesso rischia anche il decimo posto nella generale. Il danese Odd Eiking è lì a soli 16”.
Michael STORER. 7. Il 24enne australiano della DSM è uno dei volti più belli di questa Vuelta. Anche oggi non si risparmia e parte lancia in resta con due compagni di squadra come Romain Bardet e Chris Hamilton. Con loro Floris De Tier (Alpecin-Fenix), Lilian Calmejane, Stan Dewulf, ClémentChampoussin (AG2R-Citroën Team), Mark Padun (Bahrain Victorious), Dani Navarro (Burgos-BH), Jesus Herrada(Cofidis), Mikel Bizkarra (EuskaltelEuskadi), Jan Hirt (Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux), Sylvain Moniquet(Lotto Soudal), Nick Schultz (Team BikeExchange), Ryan Gibbons e Matteo Trentin (UAE Team Emirates). Non era faccile arrivare in una tappa come oggi, l’ultima in linea, ma non era facile nemmeno entrare nella fuga e portarla via.
Aleksandr VLASOV. 17. Il russo dell'Astana-PremierTech), sofferente dopo la caduta di tre giorni fa, è costretto al ritiro. Di certo non una Vuelta da ricordare per lui.