Romain BARDET. 10. Ha vinto poco in carriera il ragazzo di Brioude, con quella di oggi sono 9 (nove), ma quando lo fa lo fa bene. È stato considerato per anni, come tanti suoi connazionali, l’eterna promessa mai sbocciata o incompiuta, il Messia del ciclismo transalpino da decenni alla ricerca dell’erede di Bernard Hinault. A 30 anni, dopo aver cambiato squadra, il ragazzo della DSM si toglie la sua bella soddisfazione: tappa e maglia, a pois.
Jesus HERRADA. 8. Il 31enne spagnolo della Cofidis trascorre una giornata con il vento in faccia, e porta a casa una piazza d’onore che fa morale e prestigio.
Jay VINE. 10. Il 25enne australiano della Alpecin-Fenix finisce per le terre in malo modo nel finale di tappa per prendere la borraccia dall’ammiraglia. Attaccato al finestrino, si appoggia all’abitacolo e fantozzianamente ruzzola sull’asfalto. Ci sarebbe da mandare in cielo tutti i santi. Ci sarebbe da leccarsi le ferite per un volo brutto perché avvenuto in un tratto di discesa. Ci sarebbe da dire: sai cosa c’è, io aspetto il gruppo. Lui, invece, non si perde d’animo e si ributta nella bagarre. Finisce terzo: che tempra!
Thomas PIDCOCK. 7. Buonissima tappa per il 22enne ragazzo della Ineos, che fa esperienza e raccoglie fatica.
Miguel Angel LOPEZ. 7. I Movistar si muovono con sapienza e provano a mettere pressione ai calabroni della Jumbo Visma. Il colombiano allunga nel finale, una buonissima azione che gli vale solo 4” su Roglic, ma va bene anche così.
Primoz ROGLIC. 7. Controlla, lascia fare, poi entra in azione e sistema un po’ tutte le cose.
Eric MAS. 7. Lascia fare al pittore, a Michelangelo, e lui pensa a stare in scia di Primoz.
Egan BERNAL. 7. Pedala facile, con una gran bella faccia. Non va mai in affanno. Sembra essere in crescita di condizione.
Jack HAIG. 7. Scortato magistralmente da Damiano Caruso (voto 8), controlla e pensa a non perdere la ruota di Roglic.
Adam YATES. 5,5. Paga qualcosa, in un finale nel quale poteva tenere botta.
Felix GROSSSCHARTNER. 5,5. Perde qualche secondo in un finale rabbioso, quando Lopez accelera e Roglic risponde.
Giulio CICCONE. 5,5. Il cuore gli dice di provare, di fare qualcosa, ma alla fine, anche oggi, lascia a Roglic & C. altri 16”.
Odd EIKING. 7. Il 26enne norvegese è ancora lì, anche oggi, con la maglia rossa sulle spalle. Chi l’avrebbe detto? Chi se lo sarebbe aspettato? Bravo il ragazzo di Valerio Piva. Bravo anche oggi che perde qualcosa da Roglic (adesso lo sloveno è a 1’36”) e ancor meno da Guillaume Martin, ora a 54 secondi.
Clément CHAMPOUSSIN. 8. Il 23enne transalpino della Ag2r Citroën se ne va fin dal mattino con il compagno di squadra Nicolas Prodhomme. Con loro anche Jay Vine (Alpecin-Fnix), Jan Tratnik (Bahrain Victorious), Dani Navarro (Burgos-BH), Aritz Bagües (Caja Rural-Seguros RGA), Jesus Herrada (Cofidis), Jens Keukeleire (EF Educaiton Nippo), Xabier Mikel Azparren (Euskaltel-Euskadi), Arnaud Démare, Kevin Geniets (Groupama-FDJ), Tom Pidcock (Ineos Grenadiers), Sep Vanmarcke (Israel Start-Up Nation), Matthew Holmes (Lotto Soudal), Andrey Zeits (Team BikeExchange), Romain Bardet (Team DSM), Dylan Sunderland (Team Qhubeka NextHash) e Ryan Gibbons (UAE Team Emirates). Questi fanno la corsa di giornata, da questo gruppotto si giocano la frazione di Pico Vuillercas, tosta, tostissima, senza risparmio. Sarà anche corsa nella corsa, due gare ben distinte e separate, ma oggi anche quella dei fuggitivi, che ha anticipato l’altra, è stata davvero bella.