Magnus CORT NIELSEN. 10. Dopo la vittoria all’Alto de la Montaña de Cullera, il 28enne danese della EF Nippo si ripete, per ribadire che c’è, che sta bene, che se vuole sa essere anche continuo e micidiale. Ennesima vittoria per questo giovanotto baffuto, che in una giornata torrida, tra i 34 e i 38°, decide di fare sul serio. Meglio il mare della montagna? Meglio un bagno che pedalare? Meglio vincere! Quinta vittoria in carriera alla Vuelta per il danese: corridore coi baffi.
Andrea BAGIOLI. 9. Cort è la sua bestia nera: terzo a la Montaña de Cullera, secondo oggi. C’è poco da recriminare per il 22enne valtellinese della Deceuninck Quick Step, che fa tutto bene, fa tutto come si deve, il problema è Cort che si allunga, proprio sul traguardo.
Michael MATTHEWS. 6,5. Alla fine gli dico bravo lo stesso, a lui e alla sua BikeExchange: perché ci prova, perché ci crede e perché il suo team crede in questo ragazzo di 30 anni che è sempre lì, ma lì in questa stagione ci resta. Fatica a mettere la ruota davanti a tutti, ma va applaudito, per costanza e determinazione.
Matteo TRENTIN. 6,5. Ci prova, in tutti i modi. Ci mette cuore, gambe e testa. Alla fine chiude quarto, ma l’obiettivo di Matteo è uscire da questa corsa con una condizione top: la stagione non è ancora finita. Così come questa Vuelta.
Felix GROSSSCHARTNER. 6,5. Alla fine si butta anche in volata e già che c’è si porta a casa anche un 6° posto.
Gianluca BRAMBILLA. 6,5. Lavora, sgobba e si sbatte per il team, poi finisce anche nella top ten di questa tappa tutt’altro che scontata.
Primoz ROGLIC. 6,5. Finisce anche lui per terra, anche se fortunatamente senza apparenti conseguenze. Lo sloveno arriva 12°, tanto per ribadire che lui la situazione la controlla da vicino.
Odd EIKING. 7. E così, anche oggi, il 26enne norvegese della Intermarché si tiene stretta la maglia rossa di leader. E tre!
Damiano CARUSO. 7. Lavora come un ossesso per Jack Haig (4° nella generale a 3' 55" dalla maglia rossa). Scandisce il ritmo sull’ultimo colle di giornata e fa pure male. Oggi si disinteressa della maglia a pois e si prodiga per il suo team, per il suo uomo di classifica. Ne approfitta Romain Bardet (voto 7) che si porta a casa i 5 punti di giornata e ora il transalpino è a soli 4 punti dalla maglia a pois.
Giulio CICCONE. 7. Nel finale è lui a cercare di accendere la miccia, a provare a fare quello che meglio gli riesce fare: attaccare. Se ne va da solo e alla fine si porta dietro Vine, Bardet ed Henao. Fanno tutti e quattro un gran numero, che non riesce per un niente. Per dirla con Roglic: senza rischi non c’è gloria. Oggi Giulio si mette in gioco: bene così!