Michael STORER. 10 e lode. Ci ha preso gusto il 24enne australiano della DSM. Per uno che non vince tantissimo e spessissimo, ecco un bis alla Vuelta sontuoso e più che meritato. Tappa che poteva sembrare banale anzi che no e si rivela invece bella e spettacolare, corsa ad oltre 45 km/h di media. Corsa d’attacco e il più efficace è ancora Michael che dopo il Balcòn de Alicante eccolo a Rincòn de la Victoria. Va come una moto: chiamatelo Stoner!
Odd Christian EIKING. 10. Il 26enne norvegese della Intermarché - Wanty - Gobert Matériaux fa il colpo, in una tappa dove i colpi erano anche attesi. Eppure c’è chi si fa sorprendere, sbagliando punti di appoggio e punti di riferimento. Il ragazzo di Valerio Piva fa invece tutto giusto e fila via veloce sul gradino più alto, per vestire la maglia rossa. Dopo il compagno di squadra Rein Taaramae, ecco Odd. Secondo leader norvegese della Vuelta a 15 anni di distanza da Thor Hushovd. Oggi è il giorno di Odd Eiking: chiamatelo Odd il Re.
Mauri VANSEVENANT. 8. Il 22enne belga della Deceuninck Quick Step lotta da par suo, disputando una gran tappa, ma perde un attimo, soprattutto perde la ruota di Storer e si deve accontentare della piazza d’onore.
Clément CHAMPOUSSIN. 8. Il 23enne transalpino della Ag2r Citröen resta nel vivo della corsa fino alla fine, portando a casa un più che apprezzabile terzo posto di tappa.
Andrea BAGIOLI. 6. Ci prova anche oggi, fin dal mattino: prima prova da solo, poi entra nella fuga di giornata in cerca di fortuna. Non ne trova tantissima.
Aleksandr VLASOV. 6,5. Arriva nel gruppetto di Roglic, con Miguel Angel Lopez, Sepp Kuss, Jack Haig, Eric Mas e Felix Grossschartner. Guadagna 27” a Bernal e compagnia. Non è molto, ma per una tappa così è moltissimo.
Primoz ROGLIC. 5,5. Scatta per provare a tenere la maglia. Per provare a staccare tutti. Per provare a fare qualcosa in una tappa nella quale forse non si aspettano neanche che lui - il leader della corsa - possa fare qualcosa. Sul Puerto de Almàchar fa la differenza e si lascia tutti alle spalle. Se ne va tutto solo lo sloveno in maglia rossa, fa il vuoto, ma oltre alla salita c’è la discesa, e come magistralmente rivela Riccardo Magrini (voto 10) già prima che accada, lo sloveno finisce per le terre, dopo aver impostato malamente un paio di curve, con indecisione e timore. Le corse si vincono in ogni istante e ogni istante è importante. Con il senno di poi siamo tutti bravi, questo è chiaro, ma dopo una condotta di gara esemplare, dove lo sloveno non si è mai fatto prendere la mano dalla smania di strafare, oggi prova a fare qualcosa di unico, ma non gli riesce. Chi non prova non sbaglia, ma oggi ha davvero rischiato troppo.
Eric MAS. 6,5. Con Michelangelo Lopez corrono con attenzione e prudenza. Sanno che la Vuelta è ancora lunga e ci sarà tanta salita, ma anche diverse discese.
Egan BERNAL. 5. Niente, anche oggi resta dietro a Roglic e paga pegno. Come lui anche Adam Yates.
Fabio ARU. 6. Perde qualcosa, ma arriva con Bernal. E con questo ho detto tutto.
Giulio CICCONE. 5. Arriva a 37” da Bernal e Aru, scivola indietro anche in classifica generale, uscendo per il momento dalla top ten: ora è 11° a 6’10” dalla maglia rossa.
Patrick GAMPER. 6. Per il primo vero attacco di giornata bisogna aspettare 15 km. Lo promuove l’austriaco Patrick Gamper (Bora Hansgrohe), anche se non va lontano.
Florian SENECHAL. 6. Il gruppo torna sul corridore austriaco e in contropiede parte Florian Senechal (Deceuninck Quick Step) a cui si accoda Jordi Meeus (Bora Hansgrohe). Poi sui due battistrada si riporta Jan Tratnik (Bahrain Victorious). Per un po’ il terzetto tiene botta, poi il gruppo li risucchia come la spiaggia il mare.