Damiano CARUSO. 10 e lode. Dopo l’Alpe Motta, l’Alto de Velefique. Dopo il Giro, la Vuelta. Dopo Caruso ancora lui, Caruso. Damiano è semplicemente pazzesco, al limite della follia. Entra nella fuga degli 11 e quando mancano 70 km al traguardo, lui scatta. Lo fa in una giornata di alta montagna, senza un metro di pianura, con il caldo che cuoce la pelle e scioglie l’asfalto: non le sue ambizioni. Non il suo sogno. Non la sua voglia di arrivare. E arriva. Quarta vittoria in carriera. L’Italia non vinceva una tappa alla Vuelta dal 2018, con Elia Viviani. Oggi tocca a questo siciliano tosto e seduttivo che arriva al cuore, perché con il cuore pedala.
Primoz ROGLIC. 8. Ormai corre da padrone, con sicurezza e pazienza. Al momento lui e la sua Jumbo (voto 8) sono perfetti.
Enric MAS. 8. Il 26enne spagnolo è a livello Roglic, anche se lo sloveno non è mai costretto a entrare in funzione pericolo. Però questo Mas è garanzia di spettacolo.
Jack HAIG. 8. L’australiano del Bahrain Victorious fa una corsa di altissimo livello, come tutta la sua squadra.
Miguel Angel LOPEZ. 7. Va bene il pittore, ma dà sempre l’impressione di avere più testa che gamba, più determinazione che esplosività.
Adam YATES. 5,5. Non ci vuole un genio per capire che oggi Bernal non digerisce affatto le accelerazioni. E lui, Adam, che fa? A poco più di 5 chilometri dal traguardo parte a razzo. Un attacco in scioltezza che fa male, a molti, soprattutto al suo compagno di squadra. Poi Adam si ravvede e torna nei ranghi, si fa superare da Mas e Roglic e aspetta il capitano. Geniale. Adam sembra avere una buonissima gamba, ma forse le informazioni che gli arrivano non sono chiarissime. L’insufficienza è chiaramente più all’indirizzo del team che al corridore.
Egan BERNAL. 5,5. Il colombiano procede veloce ma non velocissimo. È evidente che non è il vero Egan: pimpante e scattante. Reattivo e propositivo. Spavaldo e temerario. Subisce costantemente la corsa e i cambi di ritmo. Al momento gli manca qualcosa, forse più di qualcosa.
Giulio CICCONE. 6,5. Deve imparare a frenare il proprio temperamento per provare a fare classifica. Oggi, in una giornata tosta per pendenze e calura, resta con i migliori. Alla fine paga qualcosa, ma tiene comunque botta, senza patire contraccolpi.
Gino MADER. 8. Che bel corridore, che bravo anche lo svizzero del Bahrain.
David de LA CRUZ. 6. Il 32enne spagnolo della UAE Emirates fa corsa di classifica e il 10° posto nella generale può avere un senso.
Alekxadr VLASOV. 5. Non bene, oggi. Battuta d’arresto per il russo della Astana Premier Tech.
Fabio ARU. 6. Sedicesimo posto finale, quattordicesimo posto in classifica generale. Non c’è da stappare champagne, ma il sardo, per il momento, sta facendo una buona Vuelta.
Felix GROSSSCHARTNER. 5. Oggi l’austriaco fa un balzo all’indietro. Il caldo lo manda subito in ebollizione.
Mikel LANDA. 4. Lo avevamo già segnalato e annotato in più di un’occasione: il basco non c’è. Oggi va mestamente alla deriva. I Bahrain vanno molto bene, lui sembra non di un altro pianeta, ma di un’altra squadra.
Antonio Jesús SOTO. 6,5. Soto soto lui cova il colpo grosso, il 26enne della Euskaltel–Euskadi spera di vivere una giornata di grazia. Parte e va, dopo soli pochi chilometri in compagnia di Florian Vermeersch (Lotto Soudal) e Nick Schultz (Team BikeExchange). Dopo 25 km il gruppo torna compatto. Soto a chi tocca.