È una di quelle storie che è bello raccontare perché sono finite bene ma per le quali, ripensandoci a mente fredda, il cuore riprende a battere forte e le gambe cominciano a tremare, svuotate di ogni energia.
I protagonisti della storia sono Giuliano Khamberaj, ex corridore classe 1994, e un bambino genovese, lo scenario è quello di Carloforte Isola di San Pietro. Sole, mare, scogliere, vacanze e voglia di tuffi. Già, proprio i tuffi...
Lasciamo che sia proprio Giuliano a raccontare: «Eravamo in alto alla scogliera, direi una ventina di metri sopra l'acqua e stavo giusto pensando che non ce l'avrei fatta a tuffarmi... Poi ho visto alcuni bambini, avranno avuto 10 anni più o meno, che si tuffavano da un'altezza di una decina di metri. Due erano già in acqua, il terzo deve aver perso l'equilibrio e ha cominciato a rotolare sbattendo più volte contro la roccia prima di finire in acqua. Non ci ho pensato un secondo, mi sono spogliato e mi sono tuffato da dov'ero».
Racconta...
«Appena ho raggiunto il bambino, mi ha abbracciato e si è stretto forte a me. Il problema, ovviamente, è stato riportarlo su, ma alla fine ce l'abbiamo fatta. Sono arrivati i suoi genitori, che erano poco lontano e l'hanno portato all'ospedale. Si è rotto un calcagno e ha una frattura ad una mano, ma per fortuna non ha picchiato la testa».
La storia non è finita.
«Due sere dopo ci siamo rivisti e ha subito voluto abbracciarmi, così come i suoi genitori. E anche gli altri bambini mi hanno fato una grande festa. Io e il ragazzino ci siamo fatti una promessa: ci ritroveremo qui il prossimo anno per tuffarci insieme dalla scogliera da cui è caduto. E a me va bene: sono tornato a vedere il punto da cui mi sono buttato per lui, non solo non lo rifarei ma quasi quasi non riuscivo a guardare giù...».
Giuliano, tu hai corso in bicicletta fino al 2018, eri un buon velocista. Hai rimpianti per avere smesso? E oggi, cosa fai?
«Rimpianti nessuno, anche perché mi sono sempre assunto la responsabilità delle scelte che ho fatto. Certo, so che potevo fare di più, ma questo non è un rimpianto. Oggi lavoro come falegname a Villanuova sul Clisi, in provincia di Brescia, mi occupo di strutture prefabbricate. La bici? Per ora l'ho accantonata, avevo bisogno di farmi passare la nausea. Ma confesso che sto cominciando a ripensarci...».
E allora, Giuliano, ti auguriamo buona vacanza e,per quando lo deciderai, buone pedalate.