Fabio JAKOBSEN. 10 e lode. Non sbaglia niente, lucido come pochi, reattivo come nessuno, spietato come i veri velocisti che non hanno paura della velocità e lui, nonostante le “salite” che è stato costretto a scalare e superare, è lì bello come il sole: al sole. Si porta a casa la quarta tappa, da El Burgos de Osma a Molino de Aragon per 163,9 chilometri. Tappa banale per un arrivo d’autore, con una firma che ci riempie il cuore. A poco più di un anno dal tragico incidente in Polonia (era il 5 agosto 2020) e dopo due acuti al Giro di Vallonia, ecco tornare al successo anche in un Grande Giro. Grazie Fabio!
Arnaud DEMARE. 6. C’è poco da dire, se non ci fosse Modolo (voto 6,5) che lo costringe con la sua rasoiata da finisseur ad anticipare la volata ai 300 metri, e se non ci fosse Fabio che lo francobolla, sarebbe anche la giornata. Ma non è giornata. Ma anche Arnaud c’è!
Magnus CORT. 6. Il 28enne danesino della EF Nippo si piazza dietro ai due protagonisti di questa volata. Meglio di niente.
Alberto DAINESE. 6,5. Il 23enne padovano della DSM ottiene un eccellente quarto posto con una volata più che buona. Prende confidenza: non mollare!
Michael MATTHEWS. 5,5. È un traguardo che potrebbe anche sorridergli: potrebbe…
Matteo TRENTIN. 6. Oggi ci prova lui, ma resta un po’ troppo indietro.
Riccardo MINALI. 6. Il 26enne veronese si ripalesa anche nella seconda volata. Dopo un buon 8° posto ecco un 10°: tutto fa brodo, soprattutto fa morale.
Alex ARANBURU. 5,5. Su un traguardo di questo genere poteva giocarsela meglio, ma preferisce non giocarsela.
Angel MADRAZO. 7,5. Tappa corsa sotto un sole cocente. Tappa veloce, anche se per certi versi interminabile. Tappa noiosa, per gran parte del suo svolgimento, ma ci sta. Il 33enne corridore della Burgos BH va all’attacco fin dal mattino, che poi è primo pomeriggio, con il compagno di squadra Carlos Canal e Joan Bou (Euskaltel Euskadi). Fanno tanto, in una tappa che può dare loro davvero poco. Per questo bravi.
Joan BOU. 7,5. Nessun boato, solo un traguardo volante: Bou!