È una grande gioia quella che traspare dai volti e dalle voci degli azzurri al termine di questa straordinaria sfida con la Nuova Zelanda che li ha proiettati nella finale per l'oro. Filippo Ganna è il primo anche ai microfoni: «Oggi siamo arrivati con buona gamba, abbiamo dimostrato che il lavoro fatto negli anni ha pagato. Più volte siamo stati beffati, ma stavolta... La vigilia? Qualcuno ha cercato di dire che il mio manubrio non era omologato, mentre era regolare ma oggi avrei potuto correre anche col manubrio della corsa a punti, senza fare lo “sborone...“. Guardate la corsa: Lamon non è mai partito così forte, Consonni ci ha portato subito in tabella, dovevamo passare in 13.6 ed eravamo già a 13.3 e Milan ha dimostrato che è il futuro. I danesi? Noi dobbiamo fare la gara su noi stessi e seguire i consigli di Villa, ma cercheremo di fare divertire l'Italia. E non dimentichiamo che nel nostro gruppo c'è uno che ha vinto una medaglia importante, siamo un gruppo fantastico: con Elia basta uno sguardo e ci dice tutto».
Parola a Francesco Lamon, laconico ed efficaCe: «Le prestazioni migliori le abbiamo sempre fatte quando ci siamo detti "andiamo e vediamo", l'abbiamo fatto oggi e domani...».
Simone Consonni aggiunge: «Siamo partiti subito forte, sapevamo che quella con la Nuova Zelanda sarebbe stata una vera e propria finale, ma sappiamo anche di essere forti. E dico che siamo stati bravi noi che siamo riusciti a stare a ruota di Milan perché vi assicuro che non è semplice. Se siamo qui è grazie a Elia, il suo oro di Rio è stato la molla per tutti noi».
Infine il giovane Jonathan Milan: «Un'emozione indescrivibile, per me è tutto nuovo, faccio fatica a realizzare dove sono. E vi dico che abbiamo visto insieme, mentre cenavamo, la finale dei 100 metri di Jacobs e l'oro di Tamberi: ci hanno dato una carica straordinaria».
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