È chiaro che ora si apre la caccia al nome del dopo Davide Cassani. Siamo già oltre, siamo già avanti, a dopo gli Europei di Trento e al dopo mondiali di Lovanio in Belgio. Il presidente Federale Cordiano Dagnoni, giustamente, prende tempo per rispetto del Consiglio Federale e di tempi politici che devono essere rispettati, così come Roberto Amadio, nuovo direttore generale, le idee chiare le ha da tempo, avendole anche condiviose e confidate a qualche suo collaboratore fidato e non solo.
C’è in atto un cambio di marcia e di visione, che non riguarderà solo e soltanto la guida della Squadra azzurra, rigorosamente con la “S” maiuscola. Il ciclismo italiano non va rifondato, ma chiaramente va aiutato a trovare vocazioni, eccellenze e credibilità, su questo credo non ci siano dubbi. Quindi si fa chiara all’orizzonte anche una nuova via, che è quella di un selezionatore a “gettone”, a nomina o “ad acta” che dir si voglia, per un breve periodo. Come fanno da anni moltissime nazionali, ad incominciare dalla Slovenia, con quel Andrej Hauptman che lavora per la Uae Emirates e appunto anche per la propria nazionale.
Si è fatto il nome di Gianni Bugno, anche se credo che non sia lui il dopo Cassani. Cordiano Dagnoni considera Gianni davvero un fratello e vuole solo il suo bene, non il suo male. Per Gianni è probabile che ci possa essere nella nuova scacchiera azzurra/federale una collocazione, ma non sotto la voce CT o selezionatore che dir si voglia.
È molto più probabile e gettonato il nome di Davide Bramati, tecnico apprezzatissimo in gruppo, che in questo caso continuerebbe a ricoprire il ruolo di tecnico della Deceunick Quick-Step e all’occorrenza si metterebbe più che volentieri a cdisposizione e al volante dell’ammiraglia azzurra. Sarebbe un cambio storico e culturale. Un altro tecnico che potrebbe entrare in questo giro è Beppe Martinelli, così come Roberto Damiani. Ma il gradimento sul nome di Davide Bramati, sarebbe davvero ai massimi.