«L’Uci deplora profondamente le parole del direttore sportivo tedesco Patrick Moster pronunciate nel corso della cronometro maschile. Queste frasi vanno contro i valori che l’Uci rappresenta, promuove e difende, Non c’è posto per il razzismo nello sport e l’Uci continua il suo impegno per sradicare qualsiasi forma di discriminazione nel ciclismo difendendo la diversità e l’eguaglianza».
Questa è la presa di posizione ufficiale della massima istituzione del ciclismo dopo quanto accaduto questa mattina nella cronometro: incoraggiando Niklas Arndt a rimontare i corridori che erano partiti prima di lui - l’eritreo Amanuel Ghebreigzabhier e l'algerino Azzedine Lagab - il tecnico tedesco Patrick Moster ha urlato in mondovisione «Raggiungi quei cammellieri» ("Hol die Kameltreiber! Hol die Kameltreiber! Komm!" le sue incredibili parole).
Il tecnico si è poi scusato - «Mi dispiace davvero, il minimo che posso fare è porgere le mie scuse, non avrebbe dovuto accadere» - e dalle sue parole ha preso le distanze anche l’incolpevole Arndt che ha parlato di «Parole inaccettabili. Sono sgomento quanto accaduto nella cronometro olimpica di oggi e vorrei prendere nettamente le distanze dalle dichiarazioni del direttore sportivo».
Il presidente del Comitato Olimpico Tedesco Alfons Hörmann ha ricordato che gli atleti tedeschi «vogliono incarnare i valori delle Olimpiadi: rispetto, fair play e tolleranza».
E il presidente della Federciclismo tedesca, Rudolph Scharping, commenta con durezza: «Le parole pronunciate sono inaccettabili, a Olimpiadi concluse prenderemo le decisioni del caso».