ROSIN. «COLNAGO? UNA STORIA CHE VOGLIAMO CONTINUARE A SCRIVERE»

SOCIETA' | 24/07/2021 | 08:10
di Pier Augusto Stagi

Tutto vero! Come il titolo di un quotidiano sportivo che celebrava nel 2006 il titolo mondiale dei ragazzi di Marcello Lippi e Fabio Cannavaro. È tutto vero! anche quello che sta vivendo la nuova Colnago, che parte da Ernesto Colnago - senza metterlo da parte - e arriva a Nicola Rosin, il nuovo Ceo delle bici di Cambiago con l’asso di fiori, da un anno entrate a far parte della galassia araba della Royal Group.


Nicola Rosin, 50 anni padovano, sposato con Patricia e padre di Giulio, una laurea in economia aziendale a Venezia e poi una serie di esperienze in multinazionali del settore del commercio, della moda e del food, approda nel 2000 nel mondo del ciclismo. «Ed è stato amore a prima vista – ci spiega Rosin, con un passato da sportivo nel mondo del basket (da ragazzo ha giocato come “guardia” nel Petrarca Padova, ndr) -. Non immaginavo cosa fosse il mondo della bicicletta, ma ne sono rimasto subito folgorato, anche per il fatto che è un mondo molto reattivo e veloce. Ad un’azione corrisponde immediatamente un effetto. Insomma, se immetti sul mercato un buon prodotto, fatto bene e presentato meglio, i risultati li vedi immediatamente».


E di risultati Nicola Rosin nella sua carriera di manager ne ha raccolti parecchi, tanto è vero che nella Holding di Selle Royal ci è restato per oltre vent’anni, fin quando non è stato chiamato per una nuova mission: traghettare il nome Colnago in una modernità che deve però sempre essere ancorata a contenuti tecnici e comunicativi, ma soprattutto storici. «Io sono molto riconoscente alla proprietà, così come a Melissa Moncada che è l’anello di congiunzione tra gli Emirati Arabi e la Colnago. Una donna manager molto talentuosa e di visione, appassionatissima di ciclismo. Ma sono altresì grato e riconoscente ad Ernesto Colnago, che è il nostro faro, la nostra guida e che mi sta accompagnando con impareggiabile affetto in questa nuova avventura. Il primo obiettivo era la “governance”: mettere in tranquillità una società solida e ben caratterizzata che aveva bisogno di qualche nuova professionalità. Per il resto siamo a posto: i prodotti ci sono, ed Ernesto a dispetto della sua età ha l’energia di un ragazzino e ci sta rappresentando con passione e disciplina. È pazzesco quello che riesce ancora a fare».

Come prendere un aereo domenica scorsa con il nipote Alessandro, e raggiungere Parigi alle prime ore del mattino per partecipare ai festeggiamenti di Tadej Pogacar, il talento sloveno che per il secondo anno consecutivo si è aggiudicato il Tour de France. «Ne avevo sempre sentito parlare – spiega Rosin – ma conoscendolo ho capito il segreto del suo successo: un uomo dinamico e brillante, che a 89 anni si muove ancora con lo spirito e la curiosità di un ragazzino. Io posso solo ritenermi un uomo fortunato, perché posso lavorare per una grandissima azienda e al fianco di un uomo dal quale si può solo imparare e trarre ispirazione».

La bicicletta italiana nel mondo è un must, ma la Colnago ha forse qualcosa di più. «È proprio così - aggiunge Rosin -. La bici da turismo o da passeggio, in ogni Paese è diversa. Quella tedesca è diversa da quella olandese, così come da quella americana. La bicicletta da corsa, invece, è uguale in tutto il mondo: è quella lì. È iconica e quelle italiane lo sono di più perché hanno una storia alle spalle molto riconoscibile. Le Colnago sono chiaramente un’opportunità. Noi non vogliamo fare volumi, noi non siamo e non vogliamo essere Trek o Specialized. Piuttosto vogliamo proseguire a regalare sogni di qualità. Non abbiamo nessuna forma di ingordigia e questa visione è condivisa dalla proprietà, così come da tutto il board. Se mai volessimo fare volumi, allora in quel caso non lo faremo con Colnago, ma andremo a comprare tutt’al più altri marchi. Colnago è e deve restare per il mondo delle biciclette da corsa un’eccellenza: è storia. Manolo Bertocchi, il nostro direttore marketing, in questo è integralista: ognuno deve fare il proprio mestiere e Ernesto per una vita ha fatto gioielli su due ruote. Noi dobbiamo proseguire a farlo».

Il risultato di una recentissima indagine di mercato su un campione di 8.800 persone ha confermato quanto Rosin aveva già in mente e nel cuore. «Questo brand ha una “heritage”, una storia, un valore e un’eredità non comune. I ragazzi non vogliono più narrazioni vuote, ma storie vere. Vogliono vedere e toccare. Per questo diciamo: è tutto vero! Qui è tutto vero! C’è storia, ricerca e emozioni. La bicicletta di Pogacar è lì a testimoniarlo. Oggi, nonostante si stia vivendo un periodo molto urlato, percepisco la necessità di abbassare i toni. Le nuove generazioni chiedono concretezza e semplicità: esattamente come il nostro Tadej. Un ragazzo unico, ma di una sobrietà disarmante. Insomma, noi ne siamo convinti: se compri una Colnago, compri una storia. Una gran bella storia». Che continua…  
 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
La Soudal - Quick Step è stata protagonista oggi di un intenso media day a Calpe in Spagna, durante il quale ha svelato gli obiettivi di squadra con Evenepoel e Merlier che parteciperanno al Tour de France. Non ci sarà...


Un nuovo capitolo si apre per il Team di Serge Parsani, che accoglie Solution Tech come nuovo Main Sponsor della formazione toscana. Solution Tech, realtà italiana nata nel 2002 ad Abano Terme, è leader nel settore delle energie rinnovabili. Fondata...


Da vent’anni KASK è l’azienda italiana specializzata nello sviluppo, progettazione e produzione di caschi di altissima qualità, che si è fatta notare a livello internazionale anche per la partnership con INEOS Grenadiers, la squadra più decorata nella storia del ciclismo moderno....


Fabio Felline, in forza nel 2024 al team Lidl-Trek e che ha recentemente dato il suo addio all’attività agonistica, è da oggi un nuovo ambassador di Trek per il mercato italiano e per tutto il gruppo Trek South Europe.Classe 1990,...


Luke Plapp si conferma campione nazionale australiano della cronometro. L’atleta della Jayco Alula è stato il più rapido a coprire i 38, 4 chilometri del tracciato di Perth pedalando ad oltre 49, 5 KM/h di media e fermando il cronometro...


Ci ha lasciato Ernesto Pardini, dirigente di lungo, lunghissimo corso del ciclismo apuano. Per oltre mezzo secolo ha guidato i piccoli ciclisti del Gs Cinquale durante la preparazione, gli allenamenti, nelle gare, accompagnandoli ovunque ci fosse necessità di avere una...


Julian Alaphilippe ha fatto la sua prima apparizione ufficiale con la sua nuova squadra, la Tudor di Fabian Cancellara e, anche se non si tratta di una squadra del World Tour, è ottimista per il suo programma di gare che...


Per quanto mi riguarda sono tra gli occhiali migliori del momento e anche quelli più sfruttati da Tadej Pogačar durante la scorsa stagione, quella in cui il nuovo Campione del Mondo ha imposto il suo strapotere in tutte le corse...


Il Campionato italiano femminile elite di ciclocross in programma domenica 12 gennaio a Faè di Oderzo rappresenterà per Sara Casasola, 25 anni, il rientro alle competizioni dopo quasi un mese. La campionessa d’Italia in carica delle elite ha disputato la...


Il team Fas Airport Services-Guerciotti-Premac è reduce da un’impegnativa campagna al nord. Tra Natale e l’Epifania i ciclocrossisti diretti da Luca Bramati hanno sfidato i migliori al mondo nelle gare di Coppa del Mondo, Superprestige Internazionale e altre Challenge. “Le...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024