I VOTI DI STAGI. POGACAR IL PRINCIPE È GIA' RE. COME DITE: C'È ANCHE DOMANI? SI’ COME NO...

I VOTI DEL DIRETTORE | 14/07/2021 | 19:10
di Pier Augusto Stagi

Tadej POGACAR. 10. La prima accelerazione a 8,5 km dal traguardo, la seconda cinquecento metri dopo. La terza rasoiata a 2,1 km. La quarta a 1,7 km, prima della progressione finale per la vittoria. La voleva, l’ha costruita e se l’è presa. È un campione e i campioni ragionano così, fanno così. La tappa regina la voleva il Re di questo Tour e lui non fa sconti e regali: niente di niente. Il Tour è in pratica chiuso: la catena è stata messa dopo una sola settimana di corsa, il lucchetto l’ha messo oggi. C’è solo da girare la chiave. Tour blindato. Ah, già, ci sarà anche la crono. Per due passerelle: sia a Saint-Emilion che a Parigi. Come dite: c'è anche domani?. Si certo...


Jonas VINGEGAARD. 9. Il 24enne danese è ormai una certezza. Gambe forti e cervello fino: un altro talento assoluto, che non andrà chiaramente più a fare da spalla di Roglic. Ha tutto per spiccare il volo, per provare a correre in proprio. È danese, il paese delle favole, ma questa è una bellissima realtà. 


Richard CARAPAZ. 9. Risponde al pari del ragazzino danese alle quattro rasoiate del bimbo sloveno e ai -1,3 km dal traguardo la “locomotora del Carchi” ci molla anche lui una bella progressione.Un attacco vero e autentico, che fa male anche al bimbo sloveno, che resiste e insiste, prima di sprintare verso la vittoria. Per l’ecuadoriano una sconfitta d’onore, che tiene alto anche il nome del nostro Giro. Lassù, in cima al Tour, sventola anche una bandiera rosa.  

David GAUDU. 7. Tiene alto l’onore transalpino nella festa dei francesi. Porta a casa un quarto posto finale, che lo fa risalire all’11° posto nella generale, anche se per la “top ten” sarà dura, perché Pello Bilbao va forte, molto forte.

Ben O’CONNOR. 8. Il 25enne australiano della Ag2r Citröen La Mondiale, vincitore della tappa di Tignes, è lì e non molla. È la vera sorpresa di questa tappa, di questo Tour. Adesso è a soli 17” da Uran, per la 4° posizione nella generale. Per la formazione transalpina un risultato di assoluto livello, a prescindere da tutto.

Wilko KELDERMAN. 6,5. L’olandese della Bora Hansgrohe si difende come è solito fare, senza concedere nulla allo spettacolo. È un eccezionale regolarista e come tale resta là, nelle posizioni di avanguardia.

Pello BILBAO. 7,5. Lo spagnolo della Bahrain Victorious sorprende anche oggi, chiudendo con un 7° posto assoluto livello. A questo punto può solo salire qualche altro gradino. 

Rigoberto URAN. 5. Ci prova, ma poi deve alzare il piede dall’acceleratore e proseguire col suo passo. Si difende anche grazie al prezioso lavoro di Sergio Higuita (voto 8). Tra gli uomini di classifica è quello che perde di più. In particolare perde il podio, forse in maniera definitiva. Ma con “Rigo”, mai tirare la riga.

Dylan THEUS. 7. Dylan suona senza steccare. Il belga del Team Bahrain va su col suo passo: ma che passo. 

Alexey LUTSENKO. 5. È tra i primi a staccarsi sulla salita finale, la sua non è una corsa in linea, ma una cronometro: fa da solo, e alla fine si difende, senza sprofondare.

Eric MAS. 5,5. Subisce quasi subito, ma non naufraga, in una giornata difficile per lui. 

Guillaume MARTIN. 5. Mai in gioco, sempre sulla difensiva. Ha come punto di riferimento Louis Meintjes e ho detto tutto.

Mattia CATTANEO. 5. Paga troppo, anche oggi, e probabilmente se domani non si inventa qualcosa di speciale, per provare a recuperare il tempo perso di oggi, deve dire addio a sogni da “top ten”. È a 4’ da Goudu, che è 11°. A quasi sette da Bilbao. Non sarà facile.

Anthony PEREZ. 6,5. Il 30enne transalpino di Tolosa oggi fa in ogni caso una tappa pazzesca. Il ragazzo della Cofidis non si risparmia neanche un po’, ma sull’ascesa finale, con la muta di scatenati alle sue spalle, non può che arrendersi all’evidenza: quelli là praticano un altro sport.

Rafal MAJKA. 7,5. C’è da supportare e scortare il reuccio del Tour e il polacco lo fa con la consueta abnegazione. 

Brandon MCNULTY. 8. Il 23enne americano della UAE Emirates fa un lavoro pazzesco, per tenere il ritmo, il controllo della corsa e per mettere fatica nelle gambe degli avversari. Lavora per spianare la strada al suo capitano in maglia gialla, e lo fa quando la strada sale. 

Dorian GODON. 6,5. Il 25enne della Ag2r Citröen entra nella fuga di giornata, in compagnia di Lukas Postelberger (Bora-Hansgrohe), Anthony Perez (Cofidis), Danny Van Poppel (Intermarché - Wanty - GobertMatériaux), Anthony Turgis (Team Total Energies) e Maxime Chevalier (B&B Hotels p/b KTM). Ha il merito di restare nel vivo della corsa fin quasi alla fine. 

Pierre ROLLAND. 6. L’esperto corridore transalpino della B&B Hotel prende e va, sin dai primi chilometri. Spera che qualcuno osi quanto lui, ma lo lasciano là davanti da solo, prima che si lasci risucchiare in gruppo, come le onde del mare sulla battigia. 

Steven KRUIJSWIJK. 17. Il 34enne olandese del Team Jumbo-Visma è costretto ad abbandonare la corsa in seguito ai postumi di cadute e febbre. Lunedì, giorno di riposo. Con la febbre. Oggi dopo soli 30 km ha dovuto alzare bandiera bianca. Tour parecchio sfortunato.

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COMMENTI
l'elogio della pre-potenza
14 luglio 2021 21:46 nocomment
Pogacar: voto 4. si tratta della media tra l'8 per la prestazione e lo zero per il rispetto degli avversari: fare la volata per la vittoria di tappa mi pare davvero troppo, con tutto quello che ha già vinto quest'anno e con il vantaggio che ha sugli avversari nella classifica generale...mi è parso un gesto umiliante, quasi sprezzante.

Nocomment
14 luglio 2021 21:57 Wlabici_14476
Avrebbe avuto poco rispetto per gli avversari se si fosse solo difeso per 10 km e avesse piazzato lo scattino a 50 m dalla fine… ma suvvia ha fatto quasi tutto lui negli ultimi 10 km. Non è mancato rispetto per gli avversari, è rispetto per la corsa.

Pogacar
14 luglio 2021 22:34 italia
Per me vincendo e dando tutto ha onorato il tour

E allora Merckx?
14 luglio 2021 22:57 seankelly
A leggere "nocomment" mi viene da ridere. Allora Merckx avrebbe preso 4 in 10 anni di "cannibalismo". Ma dai... Pogacar ha onorato corsa e avversari, ha meritato ed è scattato 8 volte in faccia agli avversari. Cosa doveva fare? Prego Jonas e Richard giocatevela voi, io guardo.

maglia Gialla
15 luglio 2021 10:23 9colli
Oltretutto in Maglia gialla, Non aveva ancora vinto, e l'ha ribadito durante l'intervista al arrivo.

POGACAR
15 luglio 2021 10:27 1949
Io non capisco quelle persone che dicono che non doveva vincere ieri , ma che scherziamo ? su una delle più belle vette mitiche del ciclismo in maglia gialla ? non era una tappa del giro di California , era la tappa regina del tour e non lasci la vittoria a nessuno se ci riesci .

Pogacar
15 luglio 2021 11:32 fransoli
e per di più ha fatto tirare la squadra a tutta fin dall'inizio per non lasciare spazio alla fuga di giornata, era lampante che voleva coronare il Tour con una vittoria in una tappa di montagna.... e in più è l'unico che nell'ascesa finale ha provato più volte ad attaccare anche se poteva starsene a ruota

Tappa prestigiosa ,niente regali
15 luglio 2021 11:33 marco1970
Il tappone pirenaico non si regala.Pogacar voleva mettere il suo sigilli su una grande tappa di montagna per dimostrare di non vincere soltanto a cronometro.Se gli sono mancati gli avversari in questo Tour non è colpa sua.Certo se Roglic rimaneva in corsa non sarebbe stato tanto semplice vi ncere e anche se ci fosse stato Bernal.

Carapaz piuttosto
15 luglio 2021 12:53 Dani76
Come al solito non si capiscono le mosse di Carapaz. Mette a tirare un uomo per dare il cambio a Maika (e quindi aiuta la maglia gialla? Dove si è mai visto? ), succhia le ruote pe tutta la salita e poi attacca dove non serve a niente. Se voleva provare a staccare Pogacar doveva attaccare prima, se voleva vincere la tappa, dopo. Così gli ha solo lanciato la volata.

era un tour perfetto, peccato ...
16 luglio 2021 09:35 Corrsaro
raramente avevo visto un tour così ben disegnato con equilibrio tra spettacolarità della settimana iniziale, spazio per i velocisti, durezza delle montagne. purtroppo le cadute, la forza implacabile di Pogacar, la mancanza di forza e coraggio dei suoi avversari hanno spento ogni emozione. e non saprei come trovare una soluzione. è così tutto ingessato, così celebrativo di se stesso. il Giro è meno eccezionale ma lascia più porte aperte alla fantasia.

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