E’ il corridore più anziano di questo Tour de France, ma oggi Alejandro Valverde ha dato una lezione a tutti i corridori, andando all'attacco fin dal mattino e poi all’inseguimento del vincitore Kuss e tagliando il traguardo al secondo posto. «Oggi avevamo un po' più di libertà, potevamo andare all’attacco ed è quello che ho fatto. Una volta in fuga ho cercando di vincere. Ma è sempre difficile andare a chiudere quando c’è un ritardo importante». Valverde nel gruppo all’attacco è stato senza dubbio il corridore più determinato. L’unico che dopo l’attacco di Kuss, ha cercato di trovare una soluzione a proprio vantaggio, cercando di andare a riprendere l’americano e provando a vincere.
«Sicuramente ho ottenuto un ottimo secondo posto, ma sarebbe stato meglio vincere. Dopo l’attacco di Kuss è stata durissima per me, e andare a recuperare quei 15-20” era già troppo complicato». Oggi il Tour de France, con la sua quindicesima tappa è arrivato ad Andorra, su strade che lo spagnolo conosce benissimo ed è per questo che voleva vincere. «Conosco a memoria la salita di Beixalis, conosco ogni metro sia nella parte bassa che alta e posso dire che Kuss è andato benissimo».
Il campione della Movistar oggi non è riuscito a tagliare per primo il traguardo, ma ha lanciato un messaggio molto importante ai suoi avversari e anche in chiave Olimpica, lo spagnolo ha dimostrato di poter essere uno dei corridori da battere a Tokyo. «Ho avuto un po’ troppa fretta nell’affrontare un paio di curve in discesa e ho pensato che era certamente importante vincere, ma ancora più importante non cadere. Non volevo cadere e questo forse mi ha fatto rallentare troppo. In una discesa come questa, puoi farti veramente tanto male».
Valverde non ha vinto e la Movistar però ha fatto un salto avanti con Eric Mas nella classifica generale, salendo in ottava posizione a 7’11” da Pogacar. «Non ho vinto ma sono felice che Enric sia ancora in una buona posizione della classifica generale, ci sono ancora tutti i Pirenei da affrontare. Penso che come squadra stiamo facendo bene, al di là della sfortuna di non poter avere qui Soler dopo la caduta del primo giorno. Personalmente sono soddisfatto».
Valverde è un grande campione e lo ha dimostrato e anche quando ci sono stati i momenti difficili, dopo la crisi sulle Alpi si è rialzato e oggi, con il suo secondo posto ha dimostrato tutto il suo valore. «È stato un peccato quando mi sono dovuto fermare in quella tappa dove stavo facendo veramente bene. Sono quasi morto dal freddo, ero veramente congelato, ma è così questo sport. Continueremo a lottare fino alla fine, tutta la squadra si impegnerà al massimo per ottenere il miglior risultato possibile e questa sarà la nostra gioia».