In casa UAE Emirates sono tutti uniti per proteggere e aiutare un corridore speciale, Tadej Pogacar, che dall’ottava tappa porta la maglia gialla sulle sue spalle. La UAE Emirates è una squadra compatta e nelle due fila c’è Davide Formolo, che in questo Tour de France sta dando tutto se stesso. «Oggi abbiamo deciso di riposare, già da domani le cose cambieranno e dovremo essere pronti a tutto».
Formolo sa perfettamente che da domani e fino alla fine della Grande Boucle, i momenti di riposo saranno veramente pochi e con la frazione con arrivo ad Andorra e poi quella di martedì, bisognerà lavorare duro per aiutare Pogacar. «Per me questa è un’esperienza bellissima – ha detto Formolo –, lo scorso anno al Tour non c’ero e ora mi sto gustando questa maglia gialla in squadra, anche se le responsabilità per noi certamente non mancano».
Per l’italiano questa maglia gialla è la realizzazione di un grande sogno, perché nella corsa più importante del mondo avere il leader della classifica generale vuol dire essere la squadra più forte. «Siamo una squadra veramente molto unita e, anche se abbiamo la responsabilità della maglia gialla, corriamo senza avvertire troppe pressioni».
La UAE sta correndo bene e i suoi membri sono soddisfatti di come la corsa stia procedendo. Pogacar ha avuto fino ad oggi solo una giornata in cui non era al massimo delle sue forze, ma il risultato non è cambiato e lo sloveno ogni giorno sente questa maglia sempre più sua. «Il mio ruolo è quello di stare sempre vicino a Tadej, sono uno degli ultimi suoi uomini e devo fare in modo che non abbia problemi. Stiamo correndo bene e siamo veramente i padroni di questa corsa. Ci avviciniamo alla fine della seconda settimana di corsa e posso dire che il bilancio è senza dubbio molto positivo».
Davide Formolo è felice, ma non completamente, perché per lui il sogno olimpico... è rimastotale. Il ragazzo della Valpolicella, sperava di poter essere tra i 5 corridori convocati per le Olimpiadi, ma così non è stato e questa notizia, senza dubbio, gli ha lasciato molto amaro in bocca.
«La delusione è stata tanta veramente. Ci speravo molto, ho dimostrato molte volte di non aver nulla in meno rispetto ad altri corridori. Si sa che nei grandi giri non posso competere con i migliori, ma il mio lavoro l’ho sempre fatto bene».
Formolo pensava di essere uno dei prescelti per Tokyo, ma così non è stato. Il suo nome più volte era stato fatto, ma come sempre avviene in questi casi, sono i tecnici che hanno il triste dovere di dover fare le scelte, portare alcuni e lasciare altri a casa. «Purtroppo in questi casi bisogna fare delle scelte e qualcuno deve sempre rimetterci e questa volta è toccato a me. Mi dispiace perché era un anno e mezzo che parlavo con Davide delle Olimpiadi e poi quando sono stati fatti i nomi dei convocati, ho scoperto di essere il sesto uomo. Posso dire che dal punto di vista personale per me questa è stata una grande sconfitta».
Davide Formolo che ha vestito anche la maglia di campione italiano, vuole guardare avanti e spera di poter arrivare a Parigi con la maglia gialla sulle spalle di Pogacar. «Adesso sono focalizzato sul Tour de France, questo per me rimane l’obiettivo principale. Ci impegneremo per arrivare a Parigi con Tadej sul gradino più alto del podio. Voglio finire il Tour con la vittoria di Tadej e poi mi dedicherò alla mia famiglia e finalmente potrò battezzare mia figlia».
Pogacar è un corridore straordinario e da vero capitano spesso è lui a incoraggiare i suoi compagni di squadra. «Tadej lo vedete tutti va fortissimo, ormai non c’è bisogno che ci dica qualcosa, basta uno sguardo e ci capiamo subito. Ci ringrazia sempre tantissimo, sappiamo come vuole correre e quando siamo in salita lui ha una marcia in più e i suoi ritmi sono veramente insostenibili per tutti. E’ veramente un bravo ragazzo e aiutarlo ad ottenere questa vittoria, per me è veramente un grande onore».