Bauke MOLLEMA. 10 e lode. Torna a vincere al Tour dopo quattro anni e regala alla Trek-Segafredo la vittoria numero 11 in stagione. Una corsa pazzesca, su un percorso senza un metro di pianura, chiusa a 43 km/h di media. Cose da campioni e l’olandese di Groeningen non è certamente un corridore banale. Passa il mattino a provare a entrare nella fuga buona (prima ora a 48 di media), ma il gruppo è una centrifuga, dove nessuno sta con le mani in mano e le gambe girano veloci. Poi da solo esce dal gruppo e va sul gruppetto d’avanguardia: è l’ultimo a entrare e il primo ad arrivare. Il colpo di genio in un tratto di strada insignificante, a 40 km dal traguardo, in un tratto di discesa: lo scatto del fagiano prima del volo da aquila reale. Prende il largo con discrezione, senza dare troppo nell’occhio: lo vedranno al traguardo. Da applausi.
Patrick KONRAD. 8. Il 29enne austriaco della Bora Hansgrohe ha la gamba piena per ottenere il risultato migliore, ma c’è un Mollema che ha qualcosa di più: il colpo di genio.
Sergio HIGUITA. 8. Il ragazzo colombiano della EF fa una corsa pazzesca come del resto tutti i suoi compagni di avventura. Oggi non era semplice, e non lo è stato affatto. Sembra una giornata banale, ma qui al Tour di banale non c’è nemmeno l’ordine d’arrivo: provate a dargli una scorsa.
Mattia CATTANEO. 8. Soffre maledettamente le variazioni di ritmo, soprattutto quelle di Konrad, ma ha voglia di soffrire e di guadagnare minuti per avvicinarsi alla top ten e alla fine ci entra: missione compiuta!
Michael WOODS. 8. Il canadese della Israel questa sera si porta in albergo la maglia pois, anche se ad un certo punto rischia di finire in ospedale per una brutta caduta. Arriva quinto: si goda la serata!
Guillaume MARTIN. 8. Parte per andare a caccia di una tappa, ma alla fine prende l’ascensore per andare nei piani alti del Tour. Questa sera sentirà già l’aria rarefatta dei Pirenei, ma lui è già salito su vette altissime: è 2° in classifica. Che se la goda.
Pello BILBAO. 5,5. Rimane imbottigliato nel gruppo maglia gialla e deve rinunciare, almeno per questa sera, al 10° posto.
Rigoberto URAN. 5,5. I suoi Ef si muovono per contenere il distacco e difendere il suo posto d’onore, ma alla fine deve scendere di un gradino. Poco male.
Kristian SBARAGLI. 7. È il 31enne toscano della Alpecin-Fenix a suonare la carica di giornata sul filo dei 50/km orari (media prima ora oltre i 48 senza un metro di pianura). Su di lui rientrano Toms Skujiņš (Trek - Segafredo), Jonas Rickaert (Alpecin-Fenix), Anthony Turgis (Team TotalEnergies) e Maxime Chevalier (B&B Hotels p/b KTM). Poi è tutto un susseguirsi di attacchi e controattacchi.
Tim DECLERCQ. 8. Il 32enne belga di Lovanio soffre fin da subito per le conseguenze della caduta di ieri. Lui che è abituato a stare davanti tutto il giorno a mulinare pedalate per la sua Deceuninck-Quick Step con il vento in faccia, oggi deve pensare a non perdere le ruote. Tappa di sofferenza, con l’obiettivo di arrivare al traguardo, quando era abituato a far soffrire gli altri prima dell’arrivo. Conclude ad oltre 25’ di distacco, con il gruppo di Mark Cavendish (terz’ultimo oggi). Tim è sempre in linea.
Geraint THOMAS. 17. Non fa in tempo a partire e il gallese della Ineos Granadiers fora insieme a Ion Izagirre (Astana Premier Tech) e De La Parte (Total Energies). Non proprio un bel modo d’incominciare la giornata.