È arrivato al traguardo, ultimo, solo, a 1 ora e 24 minuti dal vincitore O'Connor, ed è stato accolto dagli applausi. E ci siamo alzati anche noi per tributare il nostro omaggio a Nicholas Dlamini. Il corridore della Qhubeka NextHash, primo corridore sudafricano di colore a disputare la Grande Boucle, ha chiuso la sua tappa clamorosamente fuori tempo massimo: è stato vittima di una caduta in discesa mentre pedalava nel grupetto, ma si è rialzato, è risalito sulla sua bieci ed è ripartito, solo e nel clima più lontano possibile dalle sue abitudini. Nicholas ha tagliato il traguardo 1 ora e 24 minuti dopo O'Connor, accolto da un enorme applauso degli spettatori che hanno ammirato il coraggio mostrato da Dlamini nel non arrendersi.
«È stata una tappa difficile e ci sono state delle salite dure e il tempo ha peggiorato le cose. Purtroppo ho scelto una brutta giornata per avere... una brutta giornata. Sono stato sfortunato a cadere e ho perso contatto dal gruppetto, sono rimasto da solo ed è stato davvero difficile per me tenere un buon ritmo e inseguire. Mi sarebbe piaciuto finire il Tour, è triste finire in questo modo, ma per me la cosa più importante era non fermarmi e guidare fino al traguardo indipendentemente dal limite di tempo. Questa è una gara speciale ed è sempre stato un mio sogno correre il Tour de France e non ho mai pensto alal possibilità di ritirarmi. Sono contento di aver finito la mia fatica anche se sono arrivato a un'ora e mezza dal vincitore: è stata una giornata dura, brutta. Vorrei davvero ringraziare tutti per il grande supporto, da quando il Tour è iniziato fino a questo punto. Proprio l'affetto dei tifosi è stato il motivo per cui volevo davvero finire la tappa e non andarmene dalla corsa. Questa è una gara che volevo onorare e insieme volevo onorare il mio sogno. Era il mio primo Tour de France, sapevo che sarebbe stato difficile, ma ho onorato quel sogno. Sono deluso, ma sno anche orgoglioso».