Caro direttore, come vedi i francesi fanno di tutto per deluderti: avevi appena scritto che “loro non scherzano” per la denuncia alla deficiente del cartello “Forza nonno e nonna”, di fatto una potente padellata in faccia al gruppo, ed ecco che subito il Tour ritira la denuncia. La spiegazione ufficiale è “per motivi di pacificazione”. Diciamo un misto tra buonismo tanto al chilo e mieloso paternalismo retorico: tutto molto francese.
A me questo pugno duro subito riaperto, questa fermezza così ballerina, questa serietà molto comica ricorda vagamente la decisione dei nostri azzurri di inginocchiarsi solo in solidarietà al Belgio, senza aderire però apertamente alla campagna contro il razzismo. E' il solito decidere di non decidere, di non schierarsi, di non crearsi grane, che il vecchio Dante aveva debitamente sbattuto all'Inferno sotto la voce ignavia.
Come al solito, i francesi e il Tour saranno convinti di aver concesso al mondo intero una grande dimostrazione di umanità e di tolleranza. Loro sono maestri nelle messinscene teatrali. Ma noi, che siamo solo italiani, comunque non francesi, resta il forte timore che questa chiusura a tarallucci e vino, con una pacca sulla spalla della mentecatta, raccomandandole di non farlo più, possa invece aprire tremendi scenari futuri. E' di fatto la certificazione dell'impunità, il che per il popolo degli idioti che sempre più di frequente va sulle strade delle corse significa via libera, di più, addirittura incentivo a continuare verso questa deriva feroce, con telefonini che sporgono, bandiere infilate in mezzo ai raggi, perchè no mazze da baseball sui denti dei corridori. Così poi tutti parlano a caratteri cubitali del creativo che movimenta le gare, senza che lui debba pagare il minimo pedaggio.
In sostanza, è il nullaosta al delirio. Mentre tutti stiamo chiedendo maggior rigore e maggiore disciplina a bordo strada, lanciamo il messaggio che in fondo abbattere mezzo gruppo è una simpatica ragazzata. Via, cosa sarà mai. Denuncia? Via, non esageriamo, non usiamo parole grosse.
Caro direttore, tu ti sei dato 4 in pagella per aver dubitato del rigore francese. Adesso da lettore ti chiedo di darti 10, perchè invece facevi benissimo a diffidare. I fatti, e i francesi, ti hanno dato pienamente ragione.
Per quanto mi riguarda, mai e poi mai vorrei essere in questo momento un corridore professionista: viviamo nell'epoca in cui gli organizzatori fanno lingua in bocca con le cretine che abbattono il gruppo a cartellonate. Poi naturalmente convochiamo gli stati generali sulla sicurezza alle corse. Patetici. Mi sa tanto che al Tour faccia solo un gran piacere tutta questa pubblicità e tutta questa audience a gratis. Non mi sorprenderebbe se invece della denuncia riservassero alla killer del cartellone una maglia gialla dedicata, con gli autografi dell'intero staff. Potendo, Legion d'onore con stretta di mano da Macron, direttamente sui Campi Elisi. E sempre viva la Francia.