Mathieu VAN DER POEL. 10 e lode. Una vittoria che vale doppio – e per questo anche il bacio accademico - perché arriva dopo la giornata di ieri, amara, amarissima. Vale doppio perché il fenomeno olandese non solo vince, ma stravince. Non solo vince sul Mur de Bretagne, ma lo fa vincendo in pratica due volte: la prima per portarsi a casa 8” di abbuono, la seconda per portarsi a casa la tappa e la maglia gialla, che avrebbe voluto vestire ieri per nonno Raymond e invece veste con pieno merito oggi, con 24 ore di ritardo, ma va bene anche così... Arriva dove il nonno campione non era riuscito mai ad arrivare, nonostante 8 podi. Oggi VDP tocca il cielo con un dito, per dedicare una vittoria e un simbolo che ha sulle spalle ad uno dei più grandi simboli di Francia e del ciclismo tutto. Storia di un nipote e di un nonno, una bella storia: non come quella della cretina di ieri.
Tadej POGACAR. 9. Oggi dà l’impressione di non sentire la catena, di accarezzare l’asfalto e danzare sulla sua Colnago con quelle mani che impugnano e accarezzano l’Alanera (dedaelementi) leggero come il suo modo di interpretare il ciclismo. Gioca e si diverte, il bimbo della Uae Emirates. Gioca e ci diverte, un sacco.
Primoz ROGLIC. 8,5. Vorrebbe fare qualcosa di più, si vede che scalpita e freme. Si vede che richiama la squadra per la battaglia, ma l’esperto sloveno – per il momento – deve stare un pochino più indietro. Ma è lì, ben visibile davanti.
Wilko KELDERMAN. 8. Il 30enne olandese della Bora Hansgrohe zitto zitto non perde le ruote. Zitto zitto è lì, con i migliori e tanti già alle sue spalle.
Julian ALAPHILIPPE. 5,5. Non è brillante né al primo né tantomeno al secondo passaggio sul Muro. Paga probabilmente i fuorigiri fatti ieri. Oggi gioca di rimessa, cercando di limitare i danni, anche se deve inchinarsi a Van der Poel che gli sfila di dosso una maglia che gli stava benissimo.
Bauke MOLLEMA. 7. È un festival di olandesi in questa giornata sulle strade della Bretagna. Il corridore della Trek Segafredo controlla la posizione e non la molla: è chiaro che al Giro era venuto solo per preparare il Tour.
Jonas VINGEGAARD. 8. Il 24enne danese della Jumbo Visma non solo protegge e pilota Roglic: già che c’è, resta lì nelle posizioni di avanguardia.
David GAUDU. 5,5. Corre sulle strade di casa, ma fatica ad uscire dal salotto.
Richard CARAPAZ. 6. Tiene in piedi la truppa Ineos, ed è probabile che sarà lui l’uomo che la strada ha già scelto per provare a non perderla.
Sonny COLBRELLI. 5,5. Prova a sorprendere tutti con una mossa alla Van der Poel, ma di Mathieu ce n’è uno solo.
Vincenzo NIBALI. 6. Arriva nel gruppetto di Thomas, su un traguardo molto più esplosivo di ieri che non sorride chiaramente allo Squalo, nemmeno quello di qualche anno fa.
Geraint THOMAS. 4. È il vero sconfitto di giornata, su un traguardo che poteva anche sorridergli e, invece, alla fine deve anche contare i secondi persi.
Edward THEUNS. 8. Il corridore della Trek-Segafredo rompe gli indugi e a 3 km al Gpm di Cote de Saint Brieuc se ne va. Con lui il solo Jérémy Cabot (TotalEnergies). Alla fine, per lui, il numero rosso della combattività.
Tim DECLERCQ. 7,5. Avete un problema, c’è da accelerare il passo, recuperare il tempo perduto, tenere d’occhio qualcuno o accompagnare i figli a scuola? Chiamate BigTim. Il gigante della Deceuninck-Quick Step è sempre pronto a dettare il ritmo del gruppo con le sue lunghe leve (è alto 1,92 m) e incurante di tutto e di tutti. Che corridore!
Anthony PEREZ. 6,5. Il portacolori della Cofidis è il miglior piazzato dei fuggitivi, con un ritardo di 5'43'' dalla maglia gialla Julian Alaphilippe. Con lui Edward Theuns (Trek-Segafredo), Simon Clarke (Qhubeka-Nexthash), Jonas Koch (Intermarché-Wanty Gobert), Ide Schelling (Bora-Hansgrohe) e Jérémy Cabot (TotalEnergies). Questa è la fuga di giornata, prima dell’azione solitaria di Theus e Cabot.
Franck BONNAMOUR. 1.000. Il bretone della B&B Hotels è il primo protagonista di giornata, visto che il gruppo gli concede spazio e le telecamere lo seguono nella sfilata di Perros-Guirec. I telecronisti, attenti, precisano: l’hanno lasciato là davanti per far sì che possa salutare i parenti: ma quanti ne ha?
Miguel Angel LOPEZ. 6. Pronti via e il corridore della Movistar fora. Ieri era caduto e per questo arriva al traguardo staccato (a 1'49''): farsi benedire no?
Marc SOLER. 11. È già stato detto tanto e altrettanto scritto, ma è chiaro che lo spagnolo della Movistar fa qualcosa di pazzesco e tutt’altro che banale. E dire che c’è gente che per qualche linea di febbre non va nemmeno in ufficio.
La TIFOSA. 2. L’ho detto subito: se ci fosse Enzo Cainero quella signora sarebbe già stata assicurata alle forze dell’ordine e forse avrebbe anche già chiesto scusa e forse sarebbe già pronta a darsi da fare per rimediare a quanto fatto e provocato. Il problema è che Cainero non c’è e l’ispettore Clouseau non ci assicura garanzie. La tifosa che ha provocato la caduta con un cartello con scritto 'Allez Opi-Omi' per salutare “Nonno e Nonna” al momento è ancora a piede libero. Una cosa però è certa: il nonno e la nonna hanno una nipote affettuosa, ma assolutamente e irrimediabilmente cretina.