Il Tour partirà domani da Brest e a Landerneau verrà assegnata la prima maglia gialla dell’edizione 2021 della Grande Boucle. Sono in molti a volerla e tra questi ci sono Van Aert e Alaphilippe, ma anche Mathieu Van der Poel - che in occasione della presentazione ha reso omaggio a suo nonno Raymond Poulidor - vuole subito lasciare il segno. Per il campione olandese questo non sarà solo il primo Tour de France, ma anche il primo grande giro della sua carriera. In molti si chiedono se arriverà fino a Parigi, considerando il suo desiderio di vincere ai Giochi Olimpici di Tokyo mla medaglia d'oro nel cross country, ma il giovane della Alpecin Phenix rassicura tutti spiegando il suo programma.
«La salita finale della tappa di domani è più difficile di quanto tutti pensino, ma se avrò una buona giornata dovrebbe essere adatta a me». Van der Poel è tranquillo, non sente lo stress della corsa e vuole pensare al Tour prima di concentrarsi sulle Olimpiadi di Tokyo dove vuole andare a medaglia. «E’ il mio primo Tour de France e mi piacerebbe concluderlo a Parigi. Vincere domani sarebbe di aiuto per scaricare la pressione che si è creata. Non ho onestamente pensato se lasciare il Tour prima del finale, è un’ipotesi alla quale non abbiamo pensato. Comunque una mia eventuale vittoria di tappa, non andrebbe a modificare le decisioni della squadra».
Domani sarà una giornata importante e la prima tappa non è poi così semplice come in molti hanno pensato. «Sono andato mercoledì, dopo aver fatto il tampone, a fare una ricognizione della tappa. Sulla carta sembra tutto più semplice di quanto non sia in realtà. La salita è anche molto stretta, con un totale di 3,2 chilometri al 5,4 percento, ma all'inizio c'è un tratto che arriva al dieci per cento. Man mano che la salita avanza, si appiattisce un po’. Per quanto riguarda domenica, poi, non ho mai fatto il Mur de Bretagne».
Van der Poel in Francia è apprezzato e rispettato perché suo nonno Raymond Poulidor è stato un simbolo per il ciclismo francese. «Durante ogni gara che corro in Francia, sento il grande calore del pubblico francese. Questo è ovviamente grazie all'enorme popolarità di mio padre, ma soprattutto di mio nonno Raymond Poulidor. Lui non ha mai indossato una maglia gialla, sarebbe bello rendergli omaggio con qualcosa che lui ha sempre inseguito. Per un corridore indossare la maglia gialla anche una sola volta in carriera è qualcosa di speciale. Se non dovessi indossarla qui in Bretagna spero comunque di riuscirci un giorno».
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