Verona finalmente è tornata ad abbracciare la Granfondo Alè la Merckx, una delle corse di ciclismo amatoriale tra le più apprezzate in Veneto e in Italia. Una giornata di grande ciclismo, tante le premiazioni di tiro ma c'e n'è stata una in particolare che merita di essere raccontata.
Parliamo del “Premio alla Combattività della Donna”, fortemente voluto da Alessia Piccolo, AD di APG e grande anima del progetto Alé Cycling: è un premio che viene assegnato per promuovere il ciclismo femminile e che è legato alla nazionale di ciclismo femminile afgana. La storia di queste ragazze è venuta alla luce in Italia grazie alla giornalista Francesca Monzone, preziosa firma di tuttobiciweb, che da anni ha contatti diretti con loro e ha deciso di istituire il “Premio alla Combattività della Donna” per aiutarle e per raccontare le storie di donne italiane che, nelle corse amatoriali, meritano di essere segnalate per il loro impegno. Ma andiamo con ordine.
«Quest’anno la nostra corsa - spiega Alessia Piccolo -, la Granfondo Alè la Merckx è tornata dopo un anno di assenza a causa del Covid-19. E’ stato bello poter vedere tanti ciclisti con il sorriso e mi sono divertita a pedalare insieme con loro. Per me è stato emozionante anche premiare i bambini, che dimostrano già tanta passione per questo sport sin da un'età precoce».
L’impegno di Alessia Piccolo nel ciclismo femminile è storicamente importante: oltre ad essere presidente della Alè BTC Ljubljana, unica squadra World Tour italiana, con la sua azienda ha sempre avuto un occhio di riguardo per le donne che pedalano è impegnata in modo attivo nella promozione del ciclismo femminile.
«E’ giusto offrire aiuto a chi lo chiede e merita, e consegnare questo premio, mi rende orgogliosa, perché stiamo facendo qualcosa di piccolo, che in realtà può diventare qualcosa di grande». Il premio è stato assegnato alla sessantacinquenne di Mestre Maria Bellinato, una ciclista appassionata che per oltre vent’anni si è alzata la mattina alle 4:30 per potersi allenare in bici e poi seguire la famiglia e andare al lavoro. Maria Bellinato oggi è in pensione e finalmente può godersi la bicicletta, senza dover fare ancora sacrifici importanti per seguire la propria passione.
«Le donne purtroppo nello sport non fanno registare ancora gli stessi numeri degli uomini, sotto molto punti di vista - ha continuato la presidente Piccolo - ma io continuo a lavorare perché un giorno non ci siano più differenze, per vedere non solo nelle corse di ciclismo ma in tutti gli sport, sempre più donne, felici di poter praticare lo sport che più amano».
Fra i tanti impegni di Alessia Piccolo a favore del ciclismo femminile, ora c’è quello al fianco delle ragazze afgane, che sognano di poter andare alle Olimpiadi.
«La storia delle ragazze afgane mi ha profondamente colpito – ha detto Alessia Piccolo al termine della sua fatica ciclistica –: purtroppo ancora oggi esistono Paesi nei quali le donne sono discriminate a molti livelli e in particolare nello sport, donne che non hanno le stesse possibilità degli uomini. Quando mi è stato chiesto di aiutare la nazionale di ciclismo femminile dell’Afghanistan, mi sono resa subito disponibile: noi di Alé forniremo loro l’abbigliamento tecnico per poter andare in gara».
Grazie all’impegno dell’Italia, l’UCI l’Unione Ciclistica Internazionale ha stanziato fondi speciali per acquistare bici, ruote e componentistica destinata alla nazionale di ciclismo femminile afgana e l’Italia in prima persona, grazie ad aziende leader nel settore del ciclismo, fornirà loro il resto del materiale. Perché il sogno olimpico di queste ragazze possa trasformarsi in realta: non saranno a Tokyo ma possono esserci a Parigi. E noi tifiamo perché questo accada.
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