Per Egan Bernal il traguardo di Milano è sempre più vicino e anche oggi ha dimostrato che vuole tenersi la maglia rosa a tutti i costi. Simon Yates sembra essere indubbiamente più forte, oggi ha rifilato 28” alla maglia rosa che però, forte anche del tesoretto conquistato nel corso delle prime due settimane del Giro, sta gestendosi veramente alla grande.
«Oggi stavo molto meglio dell’altro ieri, le gambe giravano bene e appena Yates è partito non ho fatto l’errore di cercare di tenere la sua ruota- spiega Egan Bernal- abbiamo affrontato una salita finale veramente fortissimo, quando abbiamo iniziato la scalata ho parlato con i miei compagni, abbiamo deciso di tenere un ritmo costante. Non è sempre facile rispondere quando ti attaccano, soprattutto se in un attimo prendono una decina di secondi, la situazione può spaventare, l’unica è non perdersi d’animo. Penso che quello che è successo a Sega di Ala mi sia servito da lezione, da quel momento ho iniziato a vedere la corsa in modo diverso, forse anche più attentamente, già da ieri mi sono concentrato sul recupero e su quello che ho mangiato per evitare di fare un clamoroso fuori giri».
Il colombiano del team Ineos Grenadiers sente ormai la rosa come una seconda pelle e il grande vantaggio accumulato nelle prime due settimane è diventato un prezioso tesoretto che resiste agli attacchi dei suoi avversari. Ora come ora Yates è il più forte, è lo stesso Bernal ad ammetterlo, ma lui gli sta dando grande filo da torcere.
«Quando sono partito per questo Giro credevo di fare tutto in modo completamente diverso, ero convinto che all’inizio sarei andato un po’ in sordina per poi cercare di guadagnare nelle tappe finali, invece sto facendo esattamente il contrario. Devo ammettere che accumulare questo tesoretto non era il mio primo obiettivo, volevo stare bene senza però dannarmi l’anima per essere il primo in generale e invece eccomi qui a lottare per portarmi a casa questa maglia straordinaria- prosegue Bernal- molti mi hanno detto che sto andando meno forte rispetto alla prima settimana ed in effetti è quello che sembra, in realtà è Yates che sembra essere in una forma incredibile ed in salita ci sta staccando tutti quanti».
Domani ci sarà per il Giro l’ultima tappa in linea, uno spettacolare arrivo in cima all’Alpe Motta dove sicuramente vedremo una bella lotta anche per il podio. Bernal inizia a pensare a Milano, ma preferisce tenere i piedi per terra, ormai il ciclismo ce lo ha insegnato: in una giornata tutto può essere rivoluzionato. «Festeggio una giornata in meno verso Milano, domani ci aspetta un ultimo test in salita e mi aspetto sarà un’altra giornata difficile. A cronometro non sono il massimo ed inizialmente l’obiettivo era quello di cercare di arrivare alla vigilia dell’ultima tappa in linea con un minuto di vantaggio, direi che mi è andata più che bene e il mio tesoretto di 2’29” mi rende veramente fiducioso, tra l’altro domani il finale non è duro come oggi e quindi sarà più difficile fare la differenza. Di solito in salita sono il primo a muovermi perché amo movimentare la corsa, ma ora che ho a che fare con un avversario forte come Yates non posso fare altro che gestire il mio vantaggio, il tesoretto che ho accumulato non è solo mio, ma di una squadra che è stata sempre al mio fianco e mi ha supportato in tutto e per tutto, non voglio fare un errore ed un attimo perdere tutto».