Alberto BETTIOL. 10 e lode. Giro di fatica e sacrificio, ma di rendimento elevato per il signore delle Fiandre, che oggi è andato in libera uscita per riassaporare il piacere del vento in faccia. Gamba esagerata, lucidità assoluta. Si prende una vittoria con la rabbia di chi ha voglia di far vedere di che pasta è fatto. Lo fa sulle strade di Mauro Battaglini, il suo procuratore morto il 5 settembre scorso, che da buon toscano come lui, si era trasferito con Pinuccia da anni a Voghera. Una vittoria del cuore, per Mauro, per Pinuccia, per Alberto e per tutti noi, che Mauro portiamo nel cuore.
Simone CONSONNI. 8. Il “pesce pilota” di Viviani in Cofidis oggi si mette in proprio e prova l’avventura sui mangiaebevi dell’Oltrepò, terra di vini, terre giuste per brindare, anche per un posto d’onore strameritato.
Nicolas ROCHE. 7. Ha una grande gamba, perché in questa tappa (la più lunga del Giro), e in un finale così, non si fanno certe cose se non si ha una grande gamba.
Diego ULISSI. 7. Dopo la tappa “monstre” di ieri a Sega di Ala (4°), oggi si ributta nella mischia accompagnato da Alessandro Covi, l’uomo di Taino, uno che sa cosa sono i muri e gli strappi. Diego arriva 5°, su un finale che poteva sorridergli di più, ma con certe fatiche nelle gambe…
Samuele BATTISTELLA. 6,5. L’iridato under’23 si mette in mostra e fa vedere che la stoffa c’è ed è di quella buona.
Filippo ZANA. 6,5. Il ragazzo della Bardiani CSF Faizanè è uno dei più interessanti del gruppo. Anche il 22enne vicentino è su qualche taccuino di team di massima serie, ma è altrettanto chiaro che Roberto Reverberi e Mirko Rossato faranno di tutto per tenerselo stretto.
Remi CAVAGNA. 6. Il 25enne transalpino è l’uomo che dà il ‘la’ alla fuga di giornata: pronti via e scatena l’inferno, con un susseguirsi di attacchi e contro attacchi, per poi andare via con la fuga dei ventidue attaccanti. Trasforma il finale in una cronometro, ma c’è chi è più puntuale di lui.
Simon PELLAUD. 7. L’uomo dei traguardi e delle fughe, della combattività, si butta e va, accompagnato da due compagni di squadra, il bimbo del Giro Andrii Ponomar e Natnael Tesfatsion. Androni Giocattoli Sidermec tutta all’attacco, in una tappa da attaccanti. E Natalino si porta in albergo un più che buono 8° posto. Dimenticavo, il ragazzo eritreo ha solo 22 anni.
Stefano OLDANI. 6,5. Si parla poco di questo ragazzo milanese di Busto Garolfo cresciuto in casa Colpack e poi alla Kometa, da due anni alla Lotto Soudal. Ragazzo di talento e temperamento. Lui si definisce un corridore “nevrile” come i veri puledri di razza. È un uomo che fa squadra e su di lui il ciclismo italiano può sperare più di qualcosa. Adesso, però, quasi da solo fa squadra, visto che alla Lotto Soudal sono rimasti in due: lui e il 24enne Harm Vanhoucke.
Dario CATALDO. 6. Il “pittore”, prende carta e matita, e comincia a disegnare traiettorie. Generalmente traccia strade per i suoi compagni di squadra, oggi ha provato un autoritratto.
Jacopo MOSCA. 6. In una Trek Segafredo rotta e livida, lui porta in avanscoperta la bandiera bianca e rossa. D’altra parte è l’uomo delle fughe.
Gianni BUGNO. 10. È stato anche costretto a chiedere scusa per iscritto, dopo averlo fatto alla velocità del suono fin da subito, non appena Alessandra De Stefano, la padrona di casa de “Il Processo alla Tappa”, ha sentito l’ex fuoriclasse del pedale e oggi presidente del sindacato dei corridori mondiali pronunciare quel “i corridori non sono signorine…” che effettivamente fa parte di un linguaggio che fu, di una mentalità che c’è ancora e lotta insieme a noi. Gianni dice, Alessandra interviene con garbo e un sorriso materno e Gianni in un amen si spertica in un reiterato «scusa scusa… ho sbagliato… chiedo scusa». La faccenda, per quanto mi riguarda, e penso che questo valga non solo per il sottoscritto ma anche per la maggior parte degli amici sani di mente che hanno assistito a questa “performance” era chiusa lì, ma i social, questo fantastico mondo fatto di perfezione e perfettini, hanno pensato bene di sbranare la carcassa. Ma quando ci ricapiterà? devono aver pensato. Così, poi, sono arrivate le scuse scritte di Gianni Bugno e il grande mondo dei social animati da “webeti” ha tirato un lungo sospiro di sollievo. Proprio un bel mondo.
Renato SACCONE. 8. Il prefetto di Milano, «… sentito il Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, esperito con esito negativo il tentativo di conciliazione previsto dalla legge 146/90, ha disposto la precettazione dei lavoratori della polizia locale di Sesto San Giovanni che hanno proclamato uno sciopero per domenica 30 maggio in concomitanza del passaggio della 21esima tappa del’ Giro d’Italia». Un grazie di cuore al Prefetto, un po’ meno alla sensibilità delle forze dell’ordine del comune di Sesto San Giovanni.