È uscito alla scoperto, ma questo non gli permetterà di passarla liscia. È stato identificato l'uomo che sabato scorso, a 1,5 km dalla vetta dello Zoncolan, ha rischiato di far cadere Lorenzo Fortunato nel momento di massimo sforzo per il ciclista della Eolo-Kometa Cycling Team, poi trionfatore sulla vetta del Kaiser.
Gli avevano dato "la caccia" i corridori tramite la loro associazione ACCPI via social, ma anche le autorità preposte all'ordine pubblico. L'organizzatore delle tappe friulane Enzo Cainero aveva chiesto una punizione esemplare per colui che avrebbe potuto compromettere l'esito della gara del 25enne emiliano e la sua incolumità. «Questo incosciente deve pagare - aveva riferito ai microfoni di Telefriuli. Ho già chiesto alla Digos di individuare il o i responsabili. Non è possibile mettere a rischio il lavoro di centinaia di persone e la gara di un atleta per colpa di un irresponsabile».
Come ha raccontato ieri www.telefriuli.it, che in realtà ha rilanciato il pezzo di Antonio Simeoli pubblicato ieri mattina su “Il Messaggero Veneto” è stato lo stesso incauto "tifoso" a contattare Cainero: «Mi ha chiamato questa mattina in ufficio ma, nonostante questa telefonata, l'operato della Questura proseguirà, perchè serve un gesto forte per evitare che queste cose si ripetano».
A fermare lo spettatore in compagnia di altri amici scalmanati prima che compisse anche un secondo gesto folle è stato un campione di ciclismo, Gilberto Simoni, il re delle scalate sullo Zoncolan nel 2003 e nel 2007. Gibo aveva notato quello pseudo tifoso già prima del primo fattaccio: «Era particolarmente focoso e desideroso di mettersi in mostra». L'ex campione di ciclismo aiutato da amici e parenti ha fermato lo spettatore prima che provasse a toccare anche lo sloveno Jan Tratnik (Bahrain Victorious), arrivato secondo sull'ambita vetta carnica.