Brent Copeland non cerca scuse e spiega con onestà la crisi odierna di Simon Yates: «È chiaro che noi della BikeExchange speravamo che oggi Simon andasse meglio. Mi ha detto che non ha sofferto freddo né fame, ma di aver avuto semplicemente una giornata negativa. Purtroppo è andata così comunque il Giro non è finito: certo, correre contro un Bernal così diventa difficile, ma noi siamo venuti qui per inseguire il primo posto e continueremo a farlo. La decisione di accorciare la tappa? Noi volevano rispettare la corsa, volevamo rispettare le montagne più belle del mondo: secondo noi era possibile fare tutta la tappa. Ho l'impressione che ci sia stata confusione tra i corridori. Stamattina comunque ci poteva stare questa decisione, anche se poi nel pomeriggio le condizioni non sono state quelle più temute: noi la rispettiamo, ma ripeto che non avevamo problemi a fare tutta la tappa».
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.