L’Emilia Romagna ritrova il suo Rally, la corsa a tappe dedicate al fuori strada, che dopo il fermo dello scorso anno a causa del Covid, quest’anno torna più forte che mai. A dirlo sono i fatti con gli iscritti a questa corsa, che per 5 giorni dal 29 maggio al 2 giugno, vedrà Riolo Terme, protagonista della mountain bike. Tantissimi gli iscritti al Rally di Romagna e ancora una volta, a fare da padroni saranno gli atleti stranieri.
Si corre in Italia, ma il 70 per cento degli iscritti arriveranno da tutto il mondo, con una percentuale alta di belgi e spagnoli. Questa corsa affascina sempre di più e sarà la ripartenza ciclistica di quella zona della Romagna che lo scorso anno ospitò il Mondiale su strada di Imola, dove a vincere furono Alaphilippe e Ganna. Infatti parte del percorso della prova iridata passava dentro il Comune di Riolo Terme, che sempre lo scorso anno rilancio le gare di Mountain bike negli eventi della ripartenza organizzati da Marco Selleri e il suo Extra Giro.
Saranno giorni di divertimento e agonismo, nel pieno rispetto delle regole dettate dal Covid-19. L’Emilia Romagna fu una delle regioni più colpite dalla pandemia, per lungo tempo i suoi territori sono stati colorati dal rosso dell’emergenza sanitaria. Si erano fermati tutti, ma dentro c’è sempre stata la voglia di ripartire e di organizzarsi. Così Stefano Qurarneti e Davide De Palma, fondatori della corsa, nei giorni di emergenza hanno continuato a lavorare, trovando soluzioni e offrendo informazioni importanti a tutti i corridori stranieri che volevano venire al Rally di Romagna.
«Certamente abbiamo attraversato momenti difficili – hanno detto i due organizzatori –. Non sapevamo se saremmo riusciti a far partire la nostra corsa. Fino a qualche settimana fa le incertezze erano tante, in particolare quelle legate alla quarantena. Noi però abbiamo sempre lavorato, cercando di mantenere un filo di speranza con tutta la gente che voleva venire a correre da noi».
Il Rally di Romagna è una delle poche corse in Europa ad offrire 5 giorni consecutivi di gara e per questo i partecipanti vengono da ogni parte del mondo. «Siamo arrivati alla nostra 11a edizione e anche quest’anno siamo riusciti a riempire tutte le strutture ricettive della zona. Questo è un grande successo e vuol dire che la gente continua a darci fiducia. Corse come queste portano economia al territorio». Stefano e Davide fanno tutto con grande passione e sono i primi a divertirsi durante i 5 giorni di gara. «I problemi e i pensieri non mancano, ma noi siamo felici, quando vediamo che la gente si diverte alla nostra corsa. Ogni anno gli iscritti aumentano e anche le amicizie. Quando si passano 5 giorni di gara insieme, si condividono le difficoltà e i successi della corsa. Una foratura, una scivolata e la volata verso il traguardo».
Il Rally di Romagna è una delle corse più importanti nel suo genere e il 2019 fu l’anno della vittoria danese. «Gli stranieri amano questa corsa, la scelgono anche come forma di vacanza alternativa e nel 2019 la nazione con più iscritti è stata la Danimarca». Ogni anno il Rally in qualche modo si rinnova, lasciando però inalterato il suo spirito di ciclismo a 360° le premiazioni sono tante, ogni giorno viene assegnata una maglia e ci sono anche iniziative legate a progetti di solidarietà. Tanto che questa corsa più volte si è occupata di bambini con disabilità, ma anche con un occhio di riguardo al mondo femminile, con iniziative in rosa. Il Rally di Romagna è pronto ad accogliere i suoi bikers, con un’organizzazione che ha mobilitato Riolo Terme e tutto il suo territorio. Saranno tanti anche i volontari, perché questa è una zona dove il ciclismo è importante e dalla strada al fuori strada, le due ruote sono uno dei simboli di questa Comunità.
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