Dopo 10 giorni di Giro i giochi sono veramente apertissimi, Egan Bernal si è preso la maglia rosa con un’azione incredibile a Campo Felice ma i primi 10 della generale sono tutti racchiusi in circa un minut. Nella prima settimana Simon Yates non ha brillato, o perlomeno non ha fatto l’exploit che molti si aspettavano, ma l’inglese del Team Bike Exchange rincorre a soli 56” e, viste le grandi montagne che aspettano la carovana, è un ritardo veramente esiguo.
«Sono abbastanza soddisfatto di come sta andando il mio Giro, anche se devo ammettere che avrei preferito essere un po’ più vicino alla maglia rosa, ma dopo 10 tappe penso sia un risultato più che buono - ha detto Yates -. Per il momento la classifica è veramente aperta, i ritardi sono talmente ridotti che in ogni tappa potrebbe cambiare qualcosa. In questi primi giorni abbiamo affrontato delle tappe impegnative, ma la parte dura non l’ha fatta la salita, quanto il tempo atmosferico. La tappa con arrivo ad Ascoli è stata terribile, il meteo cambiava in continuazione e a metà gara ci siamo presi anche una grandinata. Non siamo stati risparmiati nemmeno a Campo Felice dove ha iniziato a piovere proprio sulla rampa finale. Molti ragazzi hanno risentito di queste condizioni perché oltre all’acqua c’è stato un freddo incredibile».
Simon Yates si sta godendo il meritato giorno di riposo, ma già da domani la corsa riprenderà con la temibilissima Perugia-Montalcino, la classica all’interno di una giro a tappe, un po’ come l’ha nominata qualcuno; non presenta grandi asperità ma 4 tratti di sterrato che potrebbero rivoluzionare la classifica. «Domani corriamo una tappa inusuale, non è da grande Giro, è più simile ad una corsa di un giorno, infatti corriamo sul tracciato delle Strade Bianche - prosegue il britannico -. In gruppo sono molti i ragazzi che vanno bene su quel tipo di terreno, non so come si muoveranno i primi della classifica, forse per alcuni ci sarà anche un po’ di prudenza visto che il rischio di bucare o di cadere viene moltiplicato all’ennesima potenza. Sinceramente non sono spaventato, confido nella mia Bianchi e spero di cavarmela senza troppi incidenti».
Per un corridore come Simon Yates che mastica salita ci sarà da aspettare ancora poco prima di affrontare le grandi montagne con delle scalate veramente impegnative, con il monte Zoncolan farà da apripista. Il portacolori della BikeExchange ha già fatto secondo nel 2018 sulla montagna infernale, ma tre anni fa si saliva da un altro versante e ammette di non conoscere la scalata da Sutrio.
«Mi ricordo ancora quel giorno del 2018, la salita era veramente durissima, ammetto di non conoscere il versante che affronteremo quest’anno ma se dovesse essere anche duro la metà di quello che ho affrontato, sicuramente farà grandi danni. A mio avviso sabato la classifica verrà completamente rivoluzionata, è la prima vera grande salita del Giro: certo, ne abbiamo affrontate già di difficili i giorni scorsi, ma non erano mai così lunghe e la battaglia si accendeva solo nei chilometri finali. Qui invece ci sarà battaglia dura fin da subito e chi non è uno scalatore puro verrà tagliato fuori».
Per il momento il Giro non sta regalando grandi sorprese, la maglia rosa Bernal è il favorito della vigilia e Remco Evenepoel è completamente in linea con le aspettative. Anche Simon Yates non è molto stupito di vederli in vetta già nella prima settimana, ciò che nessuno si aspettava era veder fuori gioco un possibile protagonista come Mikel Landa a causa di una caduta.
«Per il momento siamo in linea con le aspettative, già prima di partire per Torino Bernal ed Evenepoel erano stati indicati come gli avversari più forti ed eccoli nelle prime posizioni - ha spiegato il britannico -: sapevo che Bernal avrebbe fatto corsa dura fin dall’inizio e così è stato. Mi dispiace aver perso un grande avversario come Landa a causa di una caduta e non mi aspettavo che il meteo influenzasse così tanto la gara, in molti hanno perso terreno proprio a causa del freddo. Il prossimo weekend arriverà la prima sfida decisiva, io spero di avere delle buone sensazione, voglio assolutamente attaccare per recuperare terreno. Se voglio vincere questo Giro dovrò arrivare alla crono finale con un buon vantaggio e per riuscirci l'aiuto della squadra sarà fondamentale».
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