Questo Giro d’Italia rischia di trasformarsi in una guerra sportiva tra Belgio e Colombia in territorio italiano. Egan Bernal e Remco Evenepoel pronti a duellare e che oggi sulle montagne abruzzesi potrebbero scatenarsi per prendere la maglia rosa. Quella guerra tra due nazioni, che mai nessun libro di storia ha raccontato, la stiamo vedendo sulle strade della corsa rosa.
Per il momento, il leader della classifica generale è l’ungherese Attila Valter e alle sue spalle ci sono Remco a 11” e Egan a 16”. «Domani potrebbero esserci dei cambiamenti in classifica» ha detto Evenepoel al termine della tappa di ieri. «Nel finale di tappa ci sarà un tratto di strada sterrata. Se si fora una gomma in quel tratto potrebbero esserci ripercussioni importanti. Non capisco perché un finale di montagna così». Un finale da brivido, dove bisognerà prestare attenzione a tutto, perché le ammiraglie con le bici di scorta non saranno a portata di mano dei corridori. Così quel chilometro potrebbe decidere molto, se non tutto.
Ma se di battaglia si stava parlando, in palio oggi ci sono tutte le maglie della corsa, un bottino importante, che rischia di cadere interamente nelle mani di una sola nazione: il Belgio. Partendo dalla maglia rosa, il giovane Attila Valter e la sua Groupama FDJ potrebbero non resistere al possibile assalto di Evenepoel e di Bernal. L’ungherese lotterà con tutte le sue forze ma i secondi di vantaggio in classifica sono veramente pochi e ieri nel finale è sembrato faticare per tenere le ruote degli avversari.
Nella classifica a punti , dopo l’abbandono di Ewan, il belga Merlier si è di nuovo impossessato della maglia ciclamino e, con i suoi 83 punti, è primo seguito da Giacomo Nizzolo a 76 ed Elia Viviani a 69. Poco più sotto Davide Cimolai a 66 punti. «Questa maglia è arrivata in un modo un po’ inaspettato - ha detto Merlier - ma ho fatto del mio meglio e per fortuna avevo alcuni compagni con me. Adesso devo cercare di arrivare al giorno di riposo e la maglia a punti mi porta motivazione, è bello indossarla».
Per quanto riguarda la maglia bianca del miglior giovane, c’è ben poco da dire. Questo è il Giro d’Italia dei baby-campioni e la classifica generale ai primi 4 posti vede corridori che competeranno anche per la maglia bianca.
Andando alla classifica della maglia azzurra per gli scalatori, oggi al comando abbiamo Gino Mäder della Bahrain-Victorious, vincitore della sesta tappa. L’elvetico è primo con 26 punti, seguito dal francese Geoffrey Bouchard a 18 , a pari punti con il belga Kobe Goossens della Lotto-Soudal. Goossens ha vinto la classifica degli scalatori al Giro di Romandia tre settimane fa e vuole prendere la maglia di re della montagna anche al Giro. Oggi ci saranno quattro GPM da affrontare: uno di terza categoria, due di seconda categoria e la salita finale di prima categoria. I punti in palio saranno addirittura 85 nei 158 chilometri di corsa, per tanto il belga potrebbe veramente conquistare la maglia. «Se riesco a prendere ancora dei punti, allora la maglia azzurra del miglior scalatore, può veramente diventare una possibilità».
I punti in palio sono veramente tanti, quindi in base a come andranno i big, la maglia azzurra potrebbe finire sulle spalle di un uomo di classifica. Comunque conti alla mano, oggi il pericolo maggiore è quello di vedere le 4 maglie del Giro d’Italia, finire tutte sotto la stessa bandiera. Sicuramente non è una possibilità remota, ma ci aspettiamo che altre nazioni blocchino la cavalcata belga. Le armi per contrastare questa egemonia ci sono e se la Colombia è forte, anche l’Italia non è messa male. Nel Giro della guerra tra nazioni, il Belpaese si sta facendo notare. Abbiamo conquistato la prima maglia rosa con Filippo Ganna nella cronometro di Torino. Nella seconda frazione, vinta dal belga Merlier, Nizzolo e Viviani sono saliti sul podio. Nella terza frazione al secondo posto abbiamo visto un determinato Davide Cimolai, mentre nella quarta tappa Alessandro De Marchi, con il suo secondo posto davanti a Filippo Fiorelli, si è vestito di rosa. Anche il quinto giorno di corsa, l’Italia è stata protagonista con Nizzolo e Viviani alle spalle di Ewan. Nella sesta tappa Giulio Ciccone e Damiano Caruso, non si sono nascosti e hanno risposto a tono agli avversari e nella settimana frazione di nuovo Cimolai secondo, con Moschetti quarto e Pasqualon quinto. Ieri nell’ottava frazione Francesco Gavazzi la vittoria l’ha sfiorata, ma si è dovuto accontentare della seconda piazza. L’Italia nel World Tour non ha una sua squadra, ma i nostri corridori ci sono, le armi per difenderci le abbiamo e oggi proprio sulle montagne abruzzesi di Giulio Ciccone, diventato leader della sua Trek Segafredo, i nostri ragazzi potrebbero diventare protagonisti a pieno titolo a dispetto della guerra tra belgi e colombiani.
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