Joe DOMBROWSKI. 10. Al sesto Giro d’Italia vince la sua prima tappa in un grande giro e lo fa alla grande in una tappa tutt’altro che banale. Dopo il successo al Giro Baby da questo 30enne (domani) americano ci si attendeva fuoco e fiamme, oggi nel gelo ci ha però riscaldato il cuore.
Alessandro DE MARCHI. 10 e lode. Spesso i coraggiosi sono solo audaci, Alessandro fa invece parte di quella schiera di corridori che usano sì le gambe, ma anche e soprattutto la testa. È un corridore fiero, e noi siamo fieri di averlo in rosa. È il premio più bello per uno dei nostri atleti più belli. Poco conosciuto al di là del ciclismo? Scommettiamo che da domani qualcuno comincerà a dire: però, quel De Marchi…
Filippo FIORELLI. 9. È un velocista ed è velocissimo il 26enne corridore siciliano della Bardiani CSF Faizané a entrare nella fuga di giornata, ma poi resta lì e non è un fatto scontato. Questo ragazzo ha stoffa.
Rein TAARAMAE. 8. Il 34enne corridore estone della Intermarché e il 32enne danese della BikeExchange Christopher Juul-Jensen sono gli ultimi a resistere prima che scateni l’inferno alle loro spalle. Però che gara.
Egan BERNAL. 8. È il vincitore di giornata. Ritorna su Landa come io vado al bar. Poi resta lì, tranquillo (si fa per dire) e si porta a casa un buon bottino. Con lui Ciccone, Vlasov, Carthy, tutti promossi. Tutti lì.
BAHRAIN. 8. Assieme alla Ineos, è la squadra del giorno (anche la Intermarché di Valerio Piva da applausi). I ragazzi di Alberto Volpi sono gli unici che prendo in mano la situazione quando la questione si fa dura e i duri cominciano a giocare. Insomma, Damiano Caruso e compagni preparano il terreno a Mikel Landa, iol basco che in una gioranata da brividi, accende la miccia e fa esplodere la corsa. L'8 è per tutti, per tutto il lotto.
Remco EVENEPOEL. 6,5. Le polveri un po’ bagnate, ma ci sta, anche per il pupo prodigio. Perde 11” come i soci di avventura Romain Bardet, Simon Yates, Dan Martin. Bravi anche i nostri Davide Formolo, Alberto Bettiol, Damiano Caruso, Gianni Moscon, che completano questo bel gruppetto. Piccoli segnali, che dicono che si può giocare.
Vincenzo NIBALI. 6. Non è contento, logicamente, ma ci sta perdere 34” da Bernal e compagnia. Li perde anche Pozzovivo (voto 5,5) che però attende come il siciliano tempi e tempo migliore.
George BENNETT. 5. Prende una bella scoppola, lasciando 1’29” a Bernal & C. Non bene per un corridore che era venuto qui per ben figurare.
Joao ALMEIDA. 4. Giornata no. Lascia per strada più di 5 minuti, pagando a Bernal qualcosa come 4’21”. È stata la rosa d'autunno e ora l'autunno è arrivato a primavera. Bene, sarà al servizio di Remco Evenepoel.
Bauke MOLLEMA. 4. Sprofonda incredibilmente, lui che è capace di star sempre lì. Arriva 92° a 13’55”. C’è poco da dire…
Filippo GANNA. 8. Per il suo lavoro esemplare in favore di Egan Bernal e compagni. Si mette lì e li porta tutti a spasso con apparente facilità. Ieri l’aveva detto: «Ora può cominciare il Giro dei miei capitani». Ma il suo non è assolutamente finito. Voto 5 per chi si è scandalizzato, e per questo attaccherà la Ineos, rea – a loro dire – di aver fatto lavorare troppo il treno di Vignone. Ma come lo si deve dire: Pippo non è qui per vincere il Giro, ma per provare a vincere le crono e dare una mano alla squadra nelle tappe di pianura o mosse. Non è poi così difficile da capire.
Victor CAMPENAERTS. 7. Pronti via e dopo soli 4 chilometri ecco la fuga che prende forma grazie alle sagome riconoscibili di Victor Campenaerts 29enne belga della Qhubeka Assos, detentore del record dell’ora (16 aprile 2019, 55,089 km) e l’altro 24enne belga Quinten Hermans della Intermarché Wanty Gobert, ancora ebra di gioia per la vittoria di Taco Van der Hoorn il giorno prima.
Koen DE KORT. 7. Si chiama De Kort, ma la sua carriera è già lunga, soprattutto è il “nonno” del Giro, il più vecchio, ma non certamente malandato. L’esperto corridore della Trek Segafredo va in avanscoperta e rientra con altri controattaccanti sui due di testa (Campenaerts e Hermans). Con loro Vendrame (Ag2r Citroen), Juul-Jensen (BikeExchange), Denz (DSM), Tratnik (Bahrain Victorious), Valter (Groupama FDJ), Oliveira (Movistar), Serry (Deceuninck QuickStep), Vervaeke (Alpecin Fenix), De Marchi (Israel StartUp Nation), Edet (Cofidis); Conti e Dombrowski dell'UAE Emirates; Taaramae dell'Intermarché Wanty Gobert; Dina e Gavazzi della Eolo Kometa; Tagliani e Venchiarutti dell'Androni Sidermec; Mosca e Ghebreigzabhier della Trek Segafredo; Zana, Fiorelli e Zoccarato della Bardiani Csf Faizanè. Gruppo di 25 corridori, che animano tutta la prima parte della frazione odierna. Tra quelli che potevano nutrire sogni rosa, Nelson Oliveira (32'' da Ganna), Alessandro De Marchi a 33'', Valerio Conti a 34'' e Victor Campenaerts a 35''.
Marton DINA. 7. Oh che bel castello Marcon Dina-ndiro-ndello… Tutti gli ungheresi del Giro oggi in fuga. Sono in due e in due entrano nella fuga dei 25: il 23enne corridore della Groupama Attila Valter e il 25enne della Eolo Kometa Marton Dina. Bravi.
Filippo TAGLIANI. 7. Il 25enne bresciano dell’Androni Giocattoli Sidermec torna all’attacco con il 23enne padovano della Bardiani CSF Faizané Samuele Zoccarato: il primo in fuga l'altroieri, Samuele ieri. Quando si dice onorare le corse.