Occhi puntati sui velocisti oggi e in molti aspettano di capire cosa farà Dylan Groenewegen in corsa nel finale, quando tutti andranno al massimo e verrà lanciata la volata. L’olandese è di nuovo un corridore e ieri è tornato in gara dopo la sospensione di nove mesi inflittagli dall'Uci per aver provocato la caduta di Fabio Jakobsen al Giro di Polonia.
Il velocista della Jumbo-Visma sembrava essersi chiarito con Jakobsen, ma qualcosa non deve aver funzionato e il corridore della Deceuninck-Quick step ha criticato le dichiarazioni fatte da Groenewegen dei giorni scorsi, riguardo ad un loro chiarimento.
«Anche per me è stata una sorpresa – ha detto Groenewegen una volta arrivato in Italia –. Poi fare quelle dichiarazioni poco prima del mio ritorno in corsa...». Groenewegen a fine aprile aveva fatto una conferenza stampa e in quella occasione aveva raccontato del suo incontro con Jakobsen e del loro chiarimento. Riguardo a questo, proprio Jakobsen ha rilanciato dicendo che Dylan non si era mai assunto la piena responsabilità di quella spallata, che aveva mandato Jakobsen a urtare pesantemente contro le transenne.
«Riguardate le mie interviste, ho spesso ammesso che non avrei dovuto deviare dalla mia linea. È successo inconsciamente, ma non avrei dovuto farlo. Questo vuol dire aggiungere benzina sul fuoco. Il giorno prima del Giro non è bello sentire una cosa simile. Ma sapevamo in anticipo che ci sarebbero state reazioni negative. Nel frattempo ho parlato anche con tanti colleghi e tutti mi stanno accogliendo e sono contenti che io sia tornato».
Oggi sarà una prova importante per Dylan Groenewegen, perché se sono state superate le ferite del corpo e bisogna vedere in quale modo la sua testa reagirà quando si troverà in mezzo al gruppo, pronto a lanciare la volata.
«Oggi sarà per me un po’ l’occasione per guardare come stanno andando le cose. Ovviamente non so ancora come reagirò al momento della volata - ha detto l'olandese riferendosi al finale di tappa -. Ieri è stato sicuramente divertente rientrare in corsa con la prova a cronometro. Il riscaldamento, mettere di nuovo il mio numero sulla schiena. Ci è voluto un po’ per abituarsi, ma è anche divertente».
Dylan Groenewegen ha spiegato quale è stato il suo impatto psicologico in questa vicenda. Il rumore forte ed improvviso ancora spaventa il corridore olandese, che ha seguito un percorso psicologico dopo l’incidente. «Anche in allenamento quando sentivo un rumore improvviso, mi spaventavo, non è stato facile per me tornare a correre. Oggi sarà una prova importante, devo fare un passo alla volta e poi potrò pensare di ricominciare a vincere».
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