Scatta Filippo Pozzato, è irresistibile e imprendibile per Eddy Merckx, Michele Dancelli, Franco Bitossi, Rolf Sorensen, Pierino Gavazzi, Moreno Moser e Francesco Ginanni. Pozzato trionfa. Con tre successi all’attivo “Pippo” Pozzato è il primatista nella storia del Trofeo Laigueglia e batte campioni di sangue blu come appunto Merckx, Dancelli, Bitossi, Sorensen, Gavazzi e le meteore Moreno Moser e Ginanni, tutti a quota due vittorie nella classica ligure. Pozzato ha vinto il “Laigueglia” nel 2003, 2004 e 2013 oltre a giungere terzo nel 2007 e secondo nel 2009.
“Sono contentissimo di aver vinto tre volte il Trofeo Laiguelia, corsa bellissima – precisa Pippo Pozzato, classe ’81 – però non c’è paragone tra l’immensa grandezza di Merckx, altri grandi nomi nell’albo d’oro e la mia dimensione. Il Laigueglia è la prima grande gara che ho vinto in carriera, però essere davanti a Merckx mi fa sorridere. Il fatto di precederli nella graduatoria vittorie di una gara non vuol dire nulla”.
Pozzato era meritatamente etichettato ragazzo prodigio del ciclismo: debuttò tra i professionisti con la maglia della Mapei-Quick Step nel gennaio 2000 quando aveva 18 anni e 4 mesi. Nel 2002 con la maglia a cubetti vinse 14 corse, un bottino cospicuo benché composto da gare non di primissima fascia. Ma a fine 2002 la Mapei uscì dal ciclismo agonistico e lui passò alla Fassa Bortolo del “sergente di ferro” Giancarlo Ferretti. Il 18 febbraio 2003 Pippo vinse il primo Laigueglia al quale partecipò precedendo allo sprint Fabio Sacchi, Fabio Baldato, e col big Paolino Bettini al quarto posto.
“Noi della Fassa Bortolo – spiega Filippo – eravamo reduci dal Giro del Mediterraneo in cui avevamo vinto la cronosquadre e io ero arrivato secondo nell’ultima tappa”. Alla vigilia del Laigueglia il diesse Ferretti dichiarò quanto segue: “Filippo, ti metto tutta la squadra a disposizione, dimostrami di essere un corridore vero”. E il corridore “vero” vinse. “Avevo una squadra importante a disposizione – ammette Pozzato – e la mia gioia fu grande. In quell’epoca al Trofeo Laigueglia partecipavano Gruppi Sportivi importanti con le loro punte migliori”. Pippo gareggiò all’attacco: “Sull’ultima salita siamo evasi io , Bettini e Celestino. Ci hanno ripresi, ma ho comunque vinto in volata, andavo forte”.
L’edizione 2004 si svolse il 17 febbraio in un’atmosfera particolare per lo sport: tre giorni prima era morto Marco Pantani. Pozzato era reduce dalla vittoria nel Giro della Liguria corso come gara in linea ed epilogo ad Arenzano. Sul lungomare di Laigueglia primo Pippo sempre griffato Fassa Bortolo, secondo Bernucci e terzo il lettone Vainsteins. “Eppure non ero in grande condizione - puntualizza Pippo -, avevo qualche chilo di troppo, ed è stata dura. Sulla salita più importante sono passato con un minuto di ritardo dai primi, poi con altri ho ripreso il gruppo dei migliori. E’ stato un bis allo sprint, bellissimo benché sofferto. Il ciclismo è paradossale: certe volte si vince quando non si è in forma super e magari si perdono corse al top della condizione”.
La vittoria del 16 febbraio 2013 ottenuta in maglia Lampre è stata diversa. “La squadra mi ha supportato in modo eccezionale”. Oltre a Pozzato, nel gruppo dei migliori la Lampre aveva Ulissi e il polacco Niemiec. “Per evitare evasioni di avversari pericolosi – fa notare Pippo – Niemiec s’è messo a fare l’andatura forte e anche Ulissi mi ha aiutato molto”. Sulla salita di Capo Mele, trampolino verso il traguardo, si sono avvantaggiati in quattro: primo Pippo, secondo Reda, terzo Santambrogio e quarto Ulissi.
Pozzato ha un rammarico: “I miei successi a Laigueglia potevano essere quattro: nel 2009 arrivai secondo buttando via la gara”. Vinse Ginanni. “Mi sono fatto un po’ fregare da chi c’era con me davanti – prosegue Filippo – e mi è sempre dispiaciuto. Ero il più veloce nel gruppo d’avanguardia, purtroppo sono rimasto incastrato nelle retrovie senza riuscire a recuperare il margine guadagnato da Ginanni”.
Relativamente all’edizione 2007, s’impose Ignatiev davanti a Lorenzetto e a Pippo. “Correre a Laigueglia col mare di fianco -sottolinea Pippo - è bellissimo. Il fascino del Laigueglia è anche questo: partire, combattere agonisticamente e finire la gara nello scenario del mar Ligure. E’ rimasta una corsa ricca di fascino anche se nella storia recente i cambiamenti di regolamento, i punteggi e altri aspetti ai quali le squadre principali fanno molto riferimento per stilare il programma l’hanno penalizzata riguardo il numero di campioni al via”. Negli ultimi anni il percorso è cambiato col circuito breve finale caratterizzato dalla salita di Colla Micheri. “La novità – assicura l’ex corridore vicentino – ha reso la gara più spettacolare e il pubblico la può seguire meglio”.