È serena, ma soprattutto felice e appagata quando è in sella alla sua Pinarello Nitro. Per Serena Autieri, 44 anni, attrice, cantante e conduttrice televisiva e radiofonica, la bicicletta è un mondo parallelo tutto da vivere e scoprire. Il mezzo e il fine ideale per ricaricare le batterie, anche se per la sua Nitro la batteria deve essere messa a sua volta in carica. Per lei è oggetto di culto e punto di osservazione privilegiato, esclusivo e soggettivo, anche se ormai è oggettivo il fatto che la bicicletta sia forse il mezzo ideale per osservare il mondo da un punto di vista privilegiato che, nel contempo, consente di stare in forma, offrendo momenti di socializzazione anche in un periodo come questo, dove tutto è più complicato per le restrizioni pandemiche. In bicicletta, con le dovute cautele, tutto questo non è impossibile.
Per Serena Autieri la bicicletta non è la moda di oggi da vivere fino a domani, ma è la compagna di un viaggio iniziato ieri: da bimba. «La bicicletta per me è sempre stata una necessità – ci dice da Lecce dove la intercetto durante le riprese del nuovo film di Alberto Ferrari “The Christmas Show”, che uscirà nelle sale a dicembre, e avrà Serena come protagonista assieme a Raoul Bova, Ornella Muti, Tullio Solenghi e Greg -. Io seconda di tre fratelli (Liliana più grande, Carmine più giovane, ndr), cresciuti in un bel condominio di Soccavo a Napoli sempre pieno di gente: la bicicletta per me è stata il simbolo di libertà. Con lei potevo avere il mio spazio e il mio tempo. È un oggetto, un mezzo per me insostituibile, che ho amato fin da piccola, forse perché anche papà Ferdinando è un grande appassionato. In casa nostra non sono mai mancate le biciclette. Tanti viaggi, tantissime belle vacanze in posti stupendi come Capri, la Costiera Amalfitana o Sabaudia, ma la bicicletta non è mai mancata. Qualsiasi pretesto era buono per salire in sella. C’è da andare a prendere il pane? Vado io, con la bicicletta. C’è da prendere il giornale? Vado io, con la bicicletta. Mancano i fiammiferi? Vado sempre io con la mia beneamata bicicletta. Anche quando finalmente a 21 anni diventai indipendente e mi trasferii a Roma per lavoro, i miei zii - che conoscevano la mia grande passione - mi regalarono una bellissima bicicletta e io ancora oggi la considero il regalo più bello in assoluto. La bicicletta per me è felicità. E oggi che sono tornata a dedicarmi molto di più alla bicicletta, per restare in forma e per stare bene con me stessa, ho ritrovato intatta quella felicità bambina».
Una felicità condivisa…
«Cosa che mi rende felice assai. Io ed Enrico (Griselli, marito di Serena dal 2010, ndr) siamo molto simili, diciamo molto molto uguali e condividiamo anche questa passione. È bellissimo poter andare in bicicletta assieme, anche se poi lui va più forte, ma io essendo molto competitiva (per la cronaca, Serena ha vinto anche la prima edizione di “Tale e Quale Show” 2012, ndr) non accetto molto di restare indietro. Gli uomini vanno molto più forte e per stare con loro devo chiaramente fare ricorso alla batteria della mia Nytro, ma ora mi sto allenando con grande impegno e metodo per essere pronta questa estate e rispondere colpo su colpo a tutti, con la sola forza delle mie gambe».
Tosta!
«Sono fatta così. Determinata e positiva. Sai cosa ti dico? Che in un momento così difficile, nel quale ognuno di noi è stato chiamato in un anno molto particolare a sopportare tantissima pressione e in certi momenti anche a fronteggiare un grande scoramento, la bicicletta mi e ci è servita per reagire. In bicicletta bisogna essere tenaci. La bicicletta ti insegna a superare i momenti no, a spostare più in là il tuo limite e il tuo prossimo traguardo. È un bellissimo esercizio per la mente, tanto è vero che oggi io ho necessità di pedalare più per la testa che per il fisico, anche se è innegabile che anche il fisico ne trae benefici».
Ma ora che sei a Lecce per le riprese del film, come fai?
«Enrico è stato fantastico: se porti qualche vestito in meno, abbiamo lo spazio per caricare le nostre biciclette (lui ha una Pinarello Dogma, ndr) e i nostri rulli (Tacx, ndr), mi ha detto. Detto fatto: abbiamo portato tutto e così pedaliamo tutti i giorni. Qui a Lecce ci resteremo un mese, e almeno quattro volte a settimana facciamo la nostra pedalata, ma non appena il tempo sarà migliore - in questi giorni piove - usciremo anche su strada. L’unica che non è felice è Giulia (7 anni e mezzo, ndr), che è con noi grazie alla didattica a distanza: non vede l’ora di avere anche lei una vera bicicletta da corsa, ma abbiamo deciso che fino ai dieci anni non se ne parla. Ha cominciato con la “balance” e ora ne ha una normalissima con i pedali. Tempo al tempo».
Con la bicicletta sei sempre in un “Posto al Sole”.
«All’aria aperta, in mezzo ai boschi in Val Nerina. A San Cassiano o a San Candido».
A “Un passo dal cielo”.
«Durante le riprese di questa serie televisiva abbiamo davvero pedalato in un Paradiso terrestre».
Mai considerata questa tua passione uno “Stranamore”?
«Mai. Il mio, il nostro è amore vero e profondo. Ora possiamo dire che sia io che Enrico siamo innamorati dalla bicicletta. Abbiamo una vera e propria fissa. Siamo fatti così: quando una cosa ci piace, la facciamo davvero nostra. Bilancia Garmin per verificare la massa magra, smartwatch Garmin per tutto, anche la qualità del sonno. Insomma, non lasciamo nulla al caso».
Mi pare di capire, però, che con la pioggia non ami pedalare…
«Solo per evitare malanni. Come sai, canto e non posso permettermi di perdere la voce per un’uscita in bicicletta sotto la pioggia in pieno inverno».
I percorsi che abitualmente amate fare?
«Viviamo tra Roma e Spoleto. Quando siamo in Umbria facciamo spessissimo la Spoleto-Norcia, così come la Foligno-Spoleto. Quando siamo in Alto Adige, a San Cassiano in Val Badia, beh, lì ci sbizzarriamo. Tra bici da strada e mountain-bike possiamo girare in tutta sicurezza».
Sei una grande praticante, ma segui anche il ciclismo agonistico?
«Lo seguo anche se non sono appassionatissima. Conosco Vincenzo Nibali, Alberto Contador, Alejandro Valverde, ma il grande appassionato di famiglia è mio papà: lui sa davvero tutto e di tutto, non perde una sola corsa del calendario. In compenso io nel 2011 sono stata Madrina del Giro d’Italia e con la Fondazione Veronesi sono stata più volte alla “corsa rosa”: un avvenimento bellissimo. Uno dei grandi eventi nazional-popolari del nostro Belpaese conosciuto in tutto il mondo, al pari del festival di Sanremo».
Prossimi impegni?
«Dopo questo film, scappo a Napoli dove sono iniziate proprio in questi giorni le riprese di “Con tutto il cuore”, il nuovo film di Vincenzo Salemme. Inutile che ti dica che lo schema è sempre lo stesso: meno vestiti e due biciclette al seguito con tanto di rulli. È un anno che siamo costretti a stare a distanza, ma il mio obbiettivo per il 2021 è quello di non perdere le ruote di mio marito e dei suoi amici. Sia ben chiaro: senza ricorrere alla batteria. Questa volta non solo voglio suonarle, ma gliele voglio anche cantare».
Conoscendola, canterà benissimo.
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