Un riso in bianco, con un filo d’olio, quello buono del Garda, dove la Gazprom-RusVelo ha il suo quartier generale. Un riso in bianco prima di andare a fare una sgambata di corsa, dopo una mattina passata davanti al computer per alcune call, anche con i ragazzi che sono in ritiro da diversi giorni per un training-camp a Maiorca.
Renat Khamidulin è l’uomo in movimento, silenzioso ma mobile. Passo felpato e occhio vigile. Sorriso gentile e parlata italo-russa che dice molto di questa squadra-nazione, che batte orgogliosamente due bandiere.
«In verità mai come quest’anno siamo una realtà davvero internazionale con un team, secondo me, almeno sulla carta, molto competitivo – mi dice già in tenuta da “runner” prima di partire per l’allenamento quotidiano in pausa pranzo -. Ilnur Zakarin è un graditissimo ritorno. Ha firmato un contratto biennale, dopo aver corso con noi nelle stagioni 2013 e 2014. È un ragazzo che ha fatto vedere di essere molto competitivo nelle corse a tappe, con vittorie di tappa sia al Tour de France, che al Giro d'Italia, oltre ad un bellissimo terzo posto in classifica generale a La Vuelta, un quinto al Giro e un nono al Tour».
Squadra che ha un legame profondo con il nostro Paese. Sede a Lonato sul Garda, e diversi elementi che battono bandiera tricolore. Marco Canola, i fratelli Cima (Damiano e Imerio), Christian Scaroni e Simone Velasco. Oltre ad una serie impressionante di partner tecnici italiani, dalle biciclette Colnago - montate Campagnolo - a partner di prestigio come Limar, Acerbis o Biemme. «L’Italia ce l’ho da sempre nel cuore: è davvero la mia seconda patria, la mia seconda casa – mi dice Renat, general manager della Gazprom-RusVelo -. Questa è la patria del ciclismo e qui da voi io ho imparato ad essere ciclista, prima di mettermi al servizio del ciclismo per provare a creare qualcosa di bello. Quest’anno abbiamo un team piuttosto ambizioso. Il già citato Zakarin, ma anche Roman Kreuziger sono convinto che potrà regalarci diverse soddisfazioni. Corridori che hanno esperienza e carisma. Ma noi ci aspettiamo tanto anche da Canola, così come dai fratelli Cima e da Velasco, che potranno contare su corridori di sicura esperienza come Kuznetsov, Chernetskii, Shalunov e Rovny».
Squadra ambiziosa che farà il suo esordio alla Valenciana, per poi proseguire con Almeira e Andalucia, ma è chiaro che una squadra così ambisce anche ad un invito in un Grande Giro, come quello d’Italia. «Se le dicessi che non mi interessa correre la “corsa rosa” mentirei spudoratamente, ma noi siamo pronti ad accettare qualsiasi tipo di decisione, nel rispetto dei regolamenti e del grande lavoro che fanno gli organizzatori. Queste sono decisioni che dovranno prendere loro, a noi spetta la parte più importante: quando ci chiameranno a correre, dovremo andare forte».
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