“Una formica va in bicicletta. Possibile?”. Per Gianni Rodari sì. Perché per Rodari, di cui nel 2020 si celebra il centenario della nascita, la bicicletta rivela poteri magici: corre e vola, ispira e respira, gioisce e – come un cavallo alato – nitrisce. E’ compagna di scorribande, oggetto del desiderio, strumento di lavoro.
La formica che va in bicicletta è una delle dieci protagoniste dei dieci lavori, tra filastrocche divertenti e raccontini folgoranti, in questo caso letto da Caterina Acampora, che la Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza ha proposto per “Alla fine della città”, il progetto triennale dell’associazione Ti con Zero tra narrazione, arte e viandanze, stavolta – causa Covid-19, in versione digitale, con video e tutorial, incontri virtuali e racconti radiofonici. Grazie anche a questi podcast, la Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza non è più solo cartacea (libri sulla bici, dai saggi alle biografie, dai romanzi ai manuali, dalle guide alle poesie), ma anche digitale.
Il primo anno c’è un verbo che coniuga le diverse iniziative di “Alla fine della città”: accendere. Accendere un gesto, un’idea, un’emozione, un territorio, una luce. Nel caso della formica che va in bicicletta (il podcast di Gianni Rodari letto da Caterina Acampora), accendere una registrazione.
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