La sentenza sul caso Groenewegen arriverà a fine settimana ma rischia di essere davvero pesantissima. Il comitato arbitrale indipendente nominato dall'Uci ha concluso l'indagine relativa all'incidente verificatosi nella volata della prima tappa del Giro dei Polonia, con Groenewegen che ha stretto alle transenen Fabio Jakobsen provocandone la caduta che ha avuto conseguenze davvero drammatiche, con il campione d'Olanda che è rimasto in coma artificiale e che è solo all'inizio di un lunghissimo percorso di riabilitazione.
Secondo quanto anticipano i colleghi del sito WielerFlits Groenewegen rischia una sospensione di nove mesi. e potrà tornare a correre solo il 6 maggio 2021, giusto in tempo per partecipare, se sarà nei suoi programma, al Giro d'Italia che scatterà l'8 maggio.
Naturalmente Groenewegen può ricorrere al TAS, quale che sia la squalifica che gli verrà inflitta. In ogni caso, se fosse confermata, la squalifica sarebbe veramente molto pesante se si considerano precedenti come quello di Theo Bos, sospeso per un mese nel 2009 dopo aver buttato sulle transenne Daryl Impey al Giro di Turchia, o il cinese Xin Wang, fermato per sei mesi a causa di una rissa al Tour of Hainan.
Intanto, mentre Jakobsen come avete potuto leggere sta procedendo con il suo recupero, anche Groenewegen è tornato in bicicletta e il direttore sportivo della Jumbo Visma Merijn in una intervista a NOS spiega: «L'incidente del Giro di Polonia ha avuto un impatto enorme su di lui, ma si sta riprendendo. Si allena bene, sta ritrovando la voglia di andare in bici».